
Dal Governo consistenti modifiche al Testo Unico sull’Ambiente del 2006
Nel dicembre del 2024 è stato approvato definitivamente il Decreto Legge Ambiente che ha apportato di fatto modifiche consistenti al Testo Unico sull’Ambiente del 2006, introducendo misure urgenti relative alla tutela ambientale, la razionalizzazione delle autorizzazioni e la gestione del dissesto idrogeologico, puntando molto anche sulla promozione dell’economia circolare. Il nuovo Decreto mira a semplificare e razionalizzare settori fondamentali per il Paese come le energie rinnovabili e la gestione delle risorse idriche. Specificatamente a ciò, si è parlato molto della privatizzazione parziale del servizio idrico, emendamento avanzato attraverso una proposta di Forza Italia. L’idea era quella di lasciar introdurre capitali privati nelle società pubbliche che gestiscono i servizi idrici, proposta poi ritirata. Il Decreto introduce comunque importanti semplificazioni per i progetti legati alla decarbonizzazione e allo sviluppo delle energie rinnovabili. I progetti di energia rinnovabile beneficeranno di un percorso autorizzativo più semplice, con l’obbligo di allegare una dichiarazione che certifichi la disponibilità legale del terreno. Sono previsti vantaggi per impianti idroelettrici, di accumulo e bioraffinerie, che potranno beneficiare di procedure più rapide. Inoltre, sono state individuate aree prioritarie per le energie rinnovabili, come quelle destinate a impianti di idrogeno verde, fotovoltaico ed eolico, al fine di facilitare l’approvazione di progetti di grandi dimensioni. Non solo, perché il Decreto prevede anche misure per contrastare il dissesto idrogeologico attraverso la creazione di un Fondo per la mitigazione del rischio, al fine di finanziare interventi nelle aree più soggette a frane e alluvioni. I comuni saranno quindi obbligati a mappare le aree a rischio e a pianificare azioni per prevenire i danni. In merito alle risorse idriche, il Commissario Straordinario avrà maggiori risorse e poteri per poter gestire interventi legati all’uso delle acque reflue urbane. Questione economia circolare: le nuove normative servono a semplificare la gestione dei rifiuti, specialmente quando si parla di piccole imprese. L’Albo Gestori Ambientali avrà più importanza, così da semplificare le procedure per la gestione tecnica dei rifiuti e semplificare l’accesso delle piccole aziende ai processi di gestione sostenibile. Infine, il Decreto Ambiente, stabilisce che sia vietata l’emissione di nuovi permessi per la ricerca e lo sfruttamento di idrocarburi liquidi sulla terra e in mare. Le piattaforme di estrazione del gas dovranno quindi restare a 9 miglia dalla costa e dalle aree protette.