Venerdì 21 Febbraio 2025

Tasse e aliquote, tutte le novità di quest'anno

Provvedimenti / Le variazioni principali riguardano l’Imposta sul reddito delle persone fisiche e le norme d’attuazione della riforma fiscale

Gli scaglioni Irpef sono così divisi: fino a 28mila euro l'aliquota è del 23%

Gli scaglioni Irpef sono così divisi: fino a 28mila euro l'aliquota è del 23%

Il 2025 presenterà una serie di novità per quanto riguarda tasse, aliquote e detrazioni. Alcuni interventi presentati nella Manovra di Governo sono stati confermati, mentre l'Irpef o le norme di attuazione della riforma fiscale hanno subìto delle modifiche. Andiamo a vedere più nel dettaglio cosa accadrà. Innanzitutto va sottolineato che a partire da questo 2025 diventerà strutturale la riduzione delle aliquote Irpef da 4 a 3, introdotta per il 2024. Non è previsto, invece, nessun intervento a favore di coloro che guadagnano più di 50.000 euro. La curva dell’Irpef, a cui vanno aggiunte le addizionali locali, è ora è strutturata in tre scaglioni: fino a 28 mila euro l’aliquota è del 23%; oltre 28 mila e fino a 50 mila euro, sale al 35%; oltre 50 mila euro si paga il 43%. Tra le altre novità (di certo più impopolari), vi è l’introduzione dal quest’anno di un limite alle spese detraibili per chi dichiara un reddito complessivo lordo superiore a 75.000 euro. Secondo alcuni osservatori, si tratta di un provvedimento che, per la sua natura, rischia di colpire spese molto importanti come le tasse per chi frequenta l’università, le spese funebri, le spese pagate dal 2025 per la ristrutturazione della casa e altri bonus edilizi. Vale tuttavia la pena di precisare che l’ammontare dei tagli dipende sia dal reddito che dalla composizione del nucleo familiare, che debbono essere misurati in base a ad alcuni coefficienti. Apparentemente, dunque, un meccanismo difficile e complesso, anche se in verità all’interno della tabella di riferimento vi sono già indicate le varie soglie. Dunque, ciascuno potrà agevolmente risalire alla propria condizione. Tale norma vede tuttavia escluse le spese sanitarie, le somme investite nelle start-up e Pmi innovative, gli interessi su mutui ipotecari prima casa stipulati entro il 2024, le quote annue delle spese per bonus edilizi e risparmio energetico sostenute fino al 2024, i premi di assicurazione per contratti stipulati entro il 2024. Un plafond molto ampio di eccezioni che non può che far felice il contribuente. A tal proposito, va precisato che per le spese sostenute dal 2025 ma detraibili a rate in più anni, come i bonus edilizi, si considera l’importo della quota annua. E per chi vorrà ristrutturare casa? Quest’anno il rischio forte sarà quello di esaurire presto il plafond stesso, dato che la spesa è di solito consistente. Un’utile possibilità può essere quella di ripartire queste spese tra i coniugi cointestatari o anche solo conviventi, se entrambi hanno un reddito conveniente. Viene rivisto poi anche il meccanismo della detrazione per i figli a carico, che dal 2025 si applica solo a quelli di età inferiore a 30 anni, salvo che nel caso di disabilità accertata. Anche per il 2025 la legge di Bilancio conferma l’erogazione di una somma a titolo di trattamento integrativo, di 1.200 euro, ai contribuenti con reddito complessivo non superiore a 15.000 euro, ma solo se l’imposta lorda sui redditi di lavoro dipendente è superiore alla detrazione per lavoro diminuita di 75 euro rapportato al periodo di lavoro nell’anno. Mentre ai dipendenti con reddito complessivo fino a 20.000 euro spetta un’integrazione esente da Irpef, determinata applicando al reddito di lavoro dipendente una determinata percentuale. Anche per il triennio dal 2025 al 2027 si conferma l’aumento a 1.000 euro del limite di esenzione per alcuni fringe benefit e viene confermata la tassazione agevolata al 5% dei premi di produttività.