L'obiettivo "zero morti sulle strade" non è qualcosa di irrealizzabile. I numeri parlano chiaro: cinquant'anni fa, il numero di morti sulle strade superava gli 11mila, vent'anni fa si ridusse a 3.653 e oggi si attesta a 3.159. Questo nonostante l'aumento esponenziale del parco veicolare, che è cresciuto di quasi il 300% in cinquantadue anni. I dati dimostrano quindi in che è possibile non solo ridurre gli incidenti stradali, ma addirittura azzerarli. La strada per raggiungere questo obiettivo è chiara: la formazione. Come spiega l’ACI, questa formazione si sviluppa su tre corsie fondamentali: l’educazione nelle scuole, la formazione alla guida e le campagne di sensibilizzazione. La sicurezza stradale è infatti una competenza che si acquisisce fin dalla più tenera età, attraverso un'adeguata educazione negli istituti scolastici. Al tempo stesso l’iter necessario per ottenere la patente di guida è un momento cruciale nella formazione culturale di ogni conducente, che deve essere supportato da metodologie didattiche e tecnologie innovative. È fondamentale inoltre mantenere alta l'attenzione di tutti gli utenti della strada su valori quali responsabilità e rispetto delle regole, specialmente in un contesto di mobilità sempre più complesso e diversificato. L'ACI si è distinta fin dagli anni '80 proponendo l'insegnamento dell'educazione stradale nelle scuole, una proposta che si è concretizzata nell'art. 230 del Codice della Strada. Da allora, l’Automobil Club d’Italia ha promosso numerose iniziative di educazione stradale in tutto il Paese, utilizzando metodologie innovative e circuiti di eccellenza europei per formare automobilisti consapevoli e preparati. Attraverso iniziative come #GUIDACONCOSCIENZA, l'ACI ha utilizzato i nuovi media per educare i giovani sui corretti comportamenti al volante. Successivamente, con "Vieni Via con Me", l'ACI ha trasformato la mobilità in un simbolo di fiducia nel futuro e di ripresa economica, ottenendo riconoscimenti internazionali. La campagna #rispettiamoci ha promosso il rispetto reciproco tra ciclisti e automobilisti durante il Giro d'Italia di Ciclismo. L'ACI ha anche abbracciato il progresso tecnologico con la promozione degli ADAS (le auto a guida autonoma) e ha affrontato il tema della protezione dei consumatori nei veicoli connessi con "My car my data". Infine, con "Mi impegno" e #ROADHASEVOLVED, l'ACI ha coinvolto testimonial d'eccezione e promosso la condivisione sicura della strada.
ServiziSicurezza stradale: la grande importanza della formazione