"Vorrei sottolineare l’incredibile e rapida crescita associativa che abbiamo vissuto in questi anni di profonde evoluzioni e che stiamo vivendo e oggi Alis rappresenta a livello italiano ed europeo 2300 imprese, 320 mila lavoratori e 90 miliardi di euro di fatturato aggregato. A questi numeri ci siamo arrivati con il duro lavoro quotidiano, trasmettendo e ricevendo la fiducia verso i soci e puntando su una squadra solida e motivata". Questo il pensiero di Guido Grimaldi, riconfermato da qualche giorno alla guida di Alis.
L’associazione di categoria dialoga con le istituzioni e ha come obiettivi "l’internazionalizzazione delle imprese, la semplificazione e sburocratizzazione del settore, ma anche l’esigenza di garantire un servizio di continuità territoriale con le grandi isole italiane. Ci siamo battuti per equilibrare il sistema delle sovvenzioni pubbliche e per evitare quindi la concorrenza sleale a danno di imprese e cittadini sardi e siciliani, facendo così risparmiare al Governo italiano oltre 50 milioni di euro all’anno", sottolinea Grimaldi. Fin dal primo momento della sua costituzione Alis si è impegnata "per creare una rete solida ed inclusiva aperta a tutta la filiera dei servizi, offrendo agli interlocutori una concreta immagine di compattezza e di serietà", spiega Grimaldi.
Il presidente ricorda inoltre il contributo dell’associazione nel mettere assieme domanda e offerta nel settore. "Nel 2022 – afferma – è nata, infatti Alis Academy, che ha contribuito a creare 8 mila posti di lavoro per i giovani talenti. Lo stesso anno abbiamo varato anche Let Expo, la più importante fiera del trasporto, della logistica sostenibile e dei servizi alle imprese, che nell’ultima edizione ha raggiunto ben 100 mila visitatori, 400 espositori e 350 relatori e che ha fornito molti elementi innovativi nel panorama fieristico del nostro Paese.
Nel biennio 2023-2024 abbiamo dato particolare risalto agli eventi pubblici che si sono affermati ormai come veri e propri appuntamenti di riferimento nelle agende politiche ed imprenditoriali".
Letizia Magnani