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L'installazione è permessa solo se non sono presenti vincoli paesaggistici
L’Agenzia delle Entrate ha ufficialmente chiarito, tramite la risposta all’interpello n. 906-209/2022, che si potrà usufruire delle detrazioni fiscali previste dal cosiddetto “bonus vetrate”, purché le vetrate siano antisfondamento. L’intervento rientra tra i lavori di edilizia libera indicati nel decreto Aiuti-bis, poi convertito nella Legge 21 settembre 2022, n. 142. Chi installa queste vetrate potrà ottenere una detrazione del 50% sul costo sostenuto, ripartita in dieci anni. L’Agenzia ha precisato che le vetrate panoramiche mobili (note come VEPA) rientrano tra i lavori volti a prevenire atti illeciti ai sensi dell’art. 16-bis, comma 1, lettera f del TUIR. Questo articolo del Testo Unico delle Imposte sui Redditi si riferisce agli interventi su singole abitazioni o parti comuni finalizzati a ridurre rischi come furti, aggressioni o altri reati che violano la sicurezza fisica e la protezione legale degli immobili. La circolare n. 13/E del 6 febbraio 2001 menziona proprio i vetri antisfondamento come esempio di interventi idonei. L’Agenzia ha quindi confermato che la detrazione può essere richiesta se le vetrate installate sono antisfondamento e soddisfano requisiti ben precisi: le strutture devono essere mobili, non fissate al suolo in modo permanente, né costruite in muratura o capaci di ampliare la volumetria dell’immobile. Inoltre, l’installazione è permessa solo se non sono presenti vincoli paesaggistici.