
Ordinaria, semplificata o forfettaria: le possibili opzioni tra cui scegliere
All’apertura di una partita Iva devono ricorrere tutti i soggetti che svolgono un’attività lavorativa autonoma e continuativa con un reddito conseguito superiore a un certo limite. Stiamo parlando di liberi professionisti a prescindere dall’iscrizione o meno effettuata all’albo di appartenenza, di ditte individuali, di imprese industriali, commerciali o artigiane. Sono esclusi dall’obbligo coloro che effettuano prestazioni occasionali. Sul piano più strettamente tecnico, la Partita IVA è un codice fiscale che identifica un soggetto come lavoratore autonomo o professionista. Esistono diversi tipi che corrispondono a diverse categorie di attività e regimi fiscali. A cominciare dalla Partita IVA ordinaria, che è il tipo più comune e viene utilizzata da liberi professionisti, artigiani e commercianti che esercitano un’attività economica in modo autonomo. Questo regime prevede l’applicazione dell’IVA sulle vendite e l’obbligo di tenere una contabilità regolare. Eccoci poi alla Partita IVA semplificata, destinata a lavoratori autonomi con un fatturato annuo limitato. Questo regime semplifica gli adempimenti fiscali e amministrativi, consentendo di utilizzare un metodo di determinazione forfettario del reddito e semplificazioni contabili. Vi è poi quella Agevolata, riservata a determinate categorie di lavoratori autonomi che possono beneficiare di agevolazioni fiscali e contributive. Questo regime può essere applicato, ad esempio, da giovani under 35, disoccupati, lavoratori svantaggiati o artigiani. Il Regime dei Minimi rappresenta invece un regime fiscale agevolato per i piccoli imprenditori e i professionisti che hanno un fatturato annuo inferiore a una determinata soglia. Questo regime prevede l’applicazione di una tassazione agevolata e semplificazioni contabili. Prima di aprire la partita IVA, dunque, si è visto come sia necessario scegliere il regime fiscale e contabile che si intende adottare. La scelta del regime è attinente al tipo di attività esercitata, definisce inoltre la tipologia di tassazione, gli adempimenti fiscali conseguenti, quelli contabili e previdenziali. I regimi fiscali, attualmente in vigore, considerano, come detto, tre diverse opzioni: ordinario, semplificato e forfettario (agevolato). Occorre ribadire che il regime ordinario deve essere scelto obbligatoriamente da società di capitali, società di persone che hanno ottenuto l’anno precedente ricavi superiori a 500mila euro per le prestazioni di servizi, e a 800mila euro per le altre tipologie di attività. Sottocategoria del regime ordinario, la soluzione semplificata coinvolge le persone fisiche e le imprese minori che vantano un fatturato inferiore a 500mila euro, considerando le attività di prestazione dei servizi, o inferiore agli 800mila in caso di altre tipologie di attività. I contribuenti che aderiscono al forfettario, infine, non hanno il vincolo della registrazione e tenuta delle scritture contabili, non applicano studi di settore ma, nella dichiarazione dei redditi, forniscono solo alcune semplici informazioni sull’attività svolta.