Come ogni anno, e anche per il 2023, tra marzo e maggio si sono svolte le Prove Invalsi, che servono a individuare i livelli di competenze in alcune materie su scala nazionale. Si tratta di prove standardizzate preparate dall’Istituto Nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e formazione (Invalsi), un ente vigilato dal Ministero dell’Istruzione, e sono obbligatorie per i ragazzi di terza media, seconda e quinta superiore (che svolgono le prove al computer) e delle classi seconda e quinta della scuola primaria (in questo caso le prove sono svolte in modalità cartacea). I risultati del 2023 raccontano come metà degli studenti non è grado di comprendere quello che legge, con un divario netto tra Nord e Sud. Stando a quanto afferma il presidente Roberto Ricci: «È giusto dire che assistiamo a un effetto 'long Covid', è un'immagine appropriata, si fatica a tornare a livelli pre Covid. Gli apprendimenti sono un continuum, se si inseriscono con discontinuità questo finisce per avere un peso».
ScuolaProve Invalsi, ecco perché sono così importanti