di Guglielmo Vezzosi
FIRENZE
La Toscana, terra di bellezze uniche e di cultura, di arte e storia, può vantare antiche Università e modernissimi centri di ricerca che esplorano le sempre più avanzate frontiere dell’innovazione, della robotica e del digitale. Un luogo del sapere che aspira a sempre nuovi traguardi. Ne parliamo con il presidente della regione, Eugenio Giani.
Presidente, quale è lo stato degli atenei toscani?
"La notizia è di questi giorni: gli atenei toscani scalano la classifica mondiale, lo afferma la 20ª edizione della QS World University Rankings, che valuta le università nel loro complesso a livello internazionale e quest’anno ha recensito 1.499 istituzioni accademiche dislocate in tutto il mondo. Nella classifica l’università di Pisa è risultata all’ottavo posto in Italia, seguita da quella di Firenze al nono posto. Anche l’università di Siena ha guadagnato diverse posizioni. Tutto questo è per me motivo di orgoglio, conferma la forza di una tradizione che ha visto nascere in Toscana alcune delle prime università al mondo, ma anche la capacità di rinnovare questa tradizione e di metterla al passo con i tempi".
Servono però risorse per potenziare, ancora di più, la vocazione internazionale, le reti di ricerca, lo scambio di competenze.
"In questo senso ci aiutano i numerosi fondi europei, cui si aggiungono le risorse del Pnrr. Come Regione intendiamo fare la nostra parte, in particolare sostenendo il potenziamento del rapporto fra ricerca e mondo del lavoro e il trasferimento tecnologico della ricerca al mondo produttivo. In questo modo potremo creare nuovi scenari, alimentare l’eccellenza e creare nuovi lavori".
Università, ricerca, investimenti pubblici e privati: quale il punto di equilibrio?
"La Toscana può vantare un prestigioso intreccio di università, scuole, accademie e centri di ricerca, insieme a biblioteche e musei. La ricerca ha ricadute importanti in termini di innovazione, non solo sulla competitività delle imprese e sul mercato del lavoro, ma anche sulla sostenibilità ambientale e sociale dello sviluppo e sulla qualità della vita dei cittadini. Per questo la Regione, coordina e promuove il confronto fra i diversi organismi, istituzionali e non. Sul versante più vicino alle imprese, ha istituito, nell’ambito delle politiche nazionali di ricerca, cinque distretti tecnologici: scienze della vita; ICT e tecnologie delle telecomunicazioni; tecnologie delle energie rinnovabili; tecnologie ferroviarie, alta velocità e sicurezza delle reti; tecnologie dei beni culturali e della città sostenibile. Resta ovviamente molto da fare e non fare, su questo terreno, vorrà sempre dire arretrare: ma credo che si sia imboccata la strada giusta".
Dalla Scuola Normale, alla Scuola Sant’Anna di Pisa, dal Cnr alla Scuola IMT Alti Studi di Lucca ai numerosi incubatori di nuove imprese, alle altre esperienze di eccellenza, siamo proiettati in una dimensione sempre più internazionale.
"Parliamo di un presente dove i cambiamenti sono sempre più rapidi e spesso difficilmente prevedibili, ma la nostra storia ci aiuta. Crocevia di popoli e saperi, la Toscana da sempre, vorrei dire dai tempi degli etruschi, propone al mondo arte, genio, scienza, dialogo e invenzione. Non solo l’arte di Michelangelo, il genio di Leonardo, la politica di Machiavelli, la scienza di Galileo, i premi Nobel di Carducci, Fermi e Rubbia ma un fermento unico al mondo di artisti, scienziati, pensatori e mecenati. Quattro università a Firenze, Pisa e Siena; scuole di specializzazione e di alta formazione come la Scuola Superiore Sant’Anna e la Scuola Normale Superiore di Pisa, l’Istituto di Scienze Umane di Firenze e l’IMT Institute for Advanced Studies di Lucca; istituti nazionali di ricerca come il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), l’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) e l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). Un intreccio prestigioso di università, scuole, accademie e centri di ricerca che, assieme a biblioteche, musei, centri di cultura, rappresentano il patrimonio più importante della modernità toscana".
Molti studenti arrivano in Toscana anche da altre Regioni e hanno bisogno di aiuto per trovare una camera. Quali politiche per favorire il loro inserimento e garantire il Diritto allo Studio?
"Le politiche per il diritto allo studio universitario sono un caposaldo dell’azione della giunta regionale. Le risorse investite dall’avvio della legislatura ammontano a 143 milioni e servono a sostenere gli studenti meritevoli e privi di mezzi con le borse di studio, gli alloggi, il servizio mensa, i contributi affitto e alla mobilità internazionale. Su questo fronte di recente abbiamo raggiunto un importante traguardo, con l’apertura della residenza universitaria di San Cataldo a Pisa, particolarmente attesa, che porta il patrimonio residenziale pubblico complessivo gestito dall’Azienda regionale per il diritto allo studio a quasi cinquemila alloggi riservati a universitari in tutta la regione. Le richieste di borsa di studio e posto alloggio per l’anno accademico in corso, tramite il bando gestito dall’Azienza, hanno registrato una notevole impennata. Sono state 21.599 le domande complessive presentate per tutte le sedi universitarie della Toscana alla data di scadenza del concorso, ben 1.420 unità in più rispetto al 20212022".