Venerdì 8 Novembre 2024
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Scuola

Imparare un’altra lingua da piccoli è un grande investimento sul futuro

Studi / Non ci sono controindicazioni per i bimbi. Il plurilinguismo stimola anche creatività e le filastrocche possono essere di grande aiuto

Conoscere sin da piccoli una seconda lingua può essere molto importante

Conoscere sin da piccoli una seconda lingua può essere molto importante

Sono oramai sempre meno gli articoli nei quali non si trova neanche una parola in una lingua straniera, inglese in primis. Un fenomeno che alcuni studiosi descrivono come glottofagoa, con una lingua che pian piano “divora” le altre, prendendo il sopravvento. Un segnale di quanto, tralasciando i dilemmi culturali o etici, parlare l’inglese – o avere una certa dimestichezza – incida oggi anche sulla vita quotidiana. Una tendenza sempre più netta nelle nuove generazioni, che estende la riflessione anche ai bambini più piccoli, sui quali imparare una lingua (indipendentemente dall’inglese) molto presto ha effetti positivi ben precisi. Il primo da annotare è forse quello più ovvio. Se abituati sin da piccoli al contatto con altre lingue, questi si abituano rapidamente, cogliendo naturalmente le sfumature ed avendo una maggior possibilità di sviluppare una pronuncia corretta. Gli studi di Maria Kihlstedt, professoressa dell'Università Paris-X Nanterre e psicolinguista hanno infatti indicato – per bambini e bambine – la presenza di circuiti neuronali aperti, pronti a specializzarsi sin dall’infanzia nell’apprendimento di una lingua straniera, oppure in un’altra competenza. Apprendere un’altra lingua, è un po’ come l’elevamento in potenza di chi, nella propria, si sforza di ampliare il proprio lessico. Un meccanismo che stimola continuamente la creatività e l’empatia, oltre che il problem solving. Il metodo, quantomeno in età pre-scolastica, è piuttosto classico, e va dalle filastrocche (o “nursery song”) composte in modo tale da incentivarne memorizzazione e ripetizione, alle canzoni mimate o ballate (come il più classico dei «if you are happy and you know it, clap your hands»). Un’apertura mentale in conclusione, che offre sin dalla giovanissima età grandi opportunità a chi impara una seconda lingua, facilitandone in futuro anche l’eventuale approccio ad una terza, come si trattasse di un investimento a lunga scadenza per i bambini. D’altronde, non c’è bisogno di ricorrere ad alcuna statistica per rendersi conto di quale peso possa aver il plurilinguismo sul proprio curriculum vitae.