C’è chi arriva dopo nove ore di autobus notturno, chi invece pur di essere ieri a Pisa ha messo per la prima volta piede su un aereo. Non importa il mezzo di trasporto, per loro basta essere in città per vivere un’esperienza memorabile e scoprire che il diritto allo studio, a Pisa, diventa un ascensore sociale e realizzazione personale. È partito infatti ieri il terzo e ultimo appuntamento di ‘Merito e Mobilità sociale’ (Me.Mo), il progetto della Scuola Sant’Anna che ha accolto 140 giovani di talento, provenienti da contesti socio-economici fragili da tutta Italia, per un’immersiva esperienza di campus e orientamento universitario. "I ragazzi e le ragazze che sono qui oggi - afferma Sara Barsanti, coordinatrice del progetto - stanno per iniziare il quinto anno di scuola superiore e provengono da famiglie che non hanno frequentato l’università, i cosiddetti ‘first generation student’. Durante questi tre giorni impareranno l’importanza del diritto allo studio oltre a essere incoraggiati alla strada universitaria". E i numeri lo dimostrano. Più del 90% di chi negli anni passati ha frequentato il corso, infatti, ha scelto un percorso universitario, e qualche volta proprio alla Sant’Anna. "Grazie a MeMo - conclude Barsanti -, i giovani imparano la bellezza e l’indipendenza che la formazione garantisce, senza rincorrere al mantra della performance a tutti i costi".
Tra i partecipanti di questa nuova edizione del campus c’è Chiara Palermo, giunta a Pisa da Rotonda, paese in provincia di Potenza. "Ho preso un Flixbus dalla Basilicata all’una di notte, il mio primo viaggio da sola, e sono arrivata a Pisa dopo nove ore e mezzo. Lo rifarei pur di essere qui - racconta - e vivere questa esperienza: mi hanno sempre parlato bene di questa città, della Sant’Anna e delle opportunità che offre per il mio percorso futuro in medicina. Sono felicissima di essere qui anche perché in questa Scuola promuovono molto le donne e la loro possibilità di aprirsi a nuovi orizzonti, senza pregiudizi, seguendo le proprie passioni. Una volta finito il liceo proverò sicuramente il concorso qui".
"Fin da piccolo ho sempre sognato di vivere in un’università - dice Filippo Di Canio, arrivato da Ginosa, in provincia di Taranto - e già essere qui significa realizzare uno dei miei sogni. Sono molto emozionato di ciò che sto vivendo, è la prima volta che metto piede in un ateneo, la prima volta che volo con un aereo e la prima volta che provo l’esperienza di un campus: sento di aver compiuto i miei primi passi verso l’indipendenza".