Pisa, 9 maggio 2024 – ”Assecondate il vostro desiderio, cercate un modello di cui innamorarvi e abbiate il coraggio di mettervi nelle mani di qualcuno di cui vi fidate". Questo è il messaggio che più forte di tutti è risuonato ieri nell’aula magna della Scuola Sant’Anna durante il talk La generazione più informata nella storia dell’umanità . Il talk si colloca nella seconda giornata del campus MeMo (Merito e Mobilità Sociale), progetto della Scuola Sant’Anna dedicato agli studenti delle classi quarte degli istituti superiori con rendimento scolastico o extrascolastico meritevole, con genitori che non hanno intrapreso percorsi universitari e, non necessariamente, contesti socio-economici con qualche difficoltà. Un Campus nel quale sono state fatte lezioni partecipate, esperienze laboratoriali, simulazioni di test per l’ammissione agli studi universitari, momenti di scambio aperto con docenti, influencer e personalità di spicco.
“Noi proviamo a studiare programmi che mischino contenuto informativo a storie - spiega Sara Barsanti, coordinatrice di MeMo - in ognuna delle edizioni è importante inserire una storia da raccontare. Vista la collaborazione che abbiamo con Quotidiano Nazionale è stato naturale invitare al talk la direttrice Agnese Pini che ha risposto alle domande degli studenti. D’altronde - precisa - MeMo è un avvicinamento al percorso di studi e non alla ricerca del risultato: non sposiamo la retorica del ‘se vuoi, puoi’".
Esiste il fallimento ed esistono situazioni complicate dalle quali dobbiamo continuare ad andare avanti. "Questo è infatti il merito del progetto - conclude Barsanti - e i dati importanti che abbiamo lo confermano: nel 2021 e 2022, il 90% dei nostri partecipanti ha intrapreso un percorso universitario ed è un dato molto più alto della media di chi proviene da contesti come quelli dei selezionati al campus".
Sul fatto che MeMo possa essere il primo passo per entrare in un mondo pieno di opportunità, lo conferma anche Monica Chilla, che nel 2021 ha partecipato al campus della Sant’Anna e adesso è diventata studentessa dell’ateneo d’eccellenza pisano.
“MeMo mi ha letteralmente cambiato la vita - spiega Monica -. Grazie a questo campus ho potuto vedere delle opportunità che nel corso del liceo non avevo modo di conoscere. Ti fa capire che puoi frequentare l’università in maniera più serena, senza il pensiero di gravare sulla propria famiglia e mostra come il mondo universitario non è assolutamente precluso a chi viene da situazioni di difficoltà economica. Inoltre crea una rete di collegamenti tra persone già inserite nell’università, come i tutor, che a loro volta ti mettono in contatto con chi è vicino ai tuoi interessi, rompendo il muro della timidezza". Utile anche il fatto di pensare il campus per le classi quarte delle scuole superiori, perché, come spiega la tutor "ti fa iniziare prima dei tuoi compagni a ragionare dell’importante scelta dell’università".
Al talk hanno partecipato centinaia di studenti tra i quali Aurelio Guarino e Riccardo Martellosio, il primo salernitano e l’altro bresciano. "Questa è un’esperienza che non si vive tutti i giorni - dicono i giovani all’unisono - gli interventi e le interviste sono portati dal punto di vista di chi ha una vera esperienza e ha aiutato molto a chiarirmi le idee e crescere a livello scolastico e personale. Se si riescono ad avere consigli giusti e dei buoni mentori".
Oggi, ultimo giorno del Campus Memo che proverà a orientare o ‘disorientare’ i partecipanti, attraverso una migliore conoscenza degli strumenti a disposizione per scegliere e di sé stessi, come individui e futuri studenti e studentesse.