Giovedì 21 Novembre 2024
Giulia Orlando e Costanza Pinna Berchet
Merito e mobilità sociale

Il Progetto Me.Mo. Merito e Mobilità Sociale attraverso gli occhi dei suoi tutor

Coinvolti in questo percorso, ogni anno, più di trecento ragazze e ragazzi di tutta Italia, per far conoscere e mostrare loro in prima persona come funziona il mondo universitario. Questo cammino non potrebbe esistere senza i suoi tutor, studentesse e studenti della Scuola Superiore Sant’Anna e dei Collegi universitari di merito, che accompagnano i partecipanti dai primi incontri territoriali al tirocinio residenziale a Pisa. Ecco alcune loro testimonianze

pisa

Tutor merito e mobilità sociale

Pisa, 13 novembre 2024 – Essere tutor del Progetto Me.Mo. Merito e Mobilità Sociale della Scuola Superiore Sant’Anna significa imparare a conoscere realtà diverse e riuscire ad adottare nuovi punti di vista. Cristian Perissutti, studente di robotica, ad esempio, afferma di aver compreso tramite quest’esperienza “quali possono essere i vari dubbi e le diverse paure adolescenziali rispetto al futuro, che spesso sono sottovalutati e che, invece non sono trascurabili”.

Per Ada Visentini, studentessa di Medicina, invece, il progetto è stato capace di aprirle gli occhi su esperienze molto diverse dalla sua: “storie di ragazzi che già in piccolissima età lavoravano e sacrificavano molto del loro tempo per dare una mano alla famiglia e non hanno mai avuto la possibilità di immaginarsi un futuro all'università”.

Il progetto Me.Mo. Merito e Mobilità Sociale permette di conoscere nuove realtà, ma non soltanto: viaggi, persone, esperienze e tante storie personali rimangono impresse indelebili nella mente di tutti i tutor. Cristian Perissutti racconta che “il ricordo più bello di questa esperienza da tutor è stata conoscere questi ragazzi, i loro dubbi e le loro paure per poi essere spettatori della loro crescita”. Chiara Teti, studentessa di economia, sottolinea come l’elemento più emozionante della sua esperienza è stata la gratitudine dimostrata da alcuni partecipanti della squadra di Padova tramite un bigliettino, che l’ha resa consapevole di essere riuscita a creare un vero legame e auspicabilmente essere loro una figura di supporto e guida.

Ada Visentini afferma che “la scuola può davvero aiutare i ragazzi a prendere scelte sia per il presente sia per il futuro” e per questo ha deciso di raggiungerli nelle scuole superiori e di impegnarsi a supportarli tramite questo progetto. A distanza di quattro anni, non ha ancora dimenticato il sapore di una pizza napoletana in compagnia durante un incontro territoriale, ma soprattutto i racconti spontanei ed estremamente sinceri dei partecipanti, con al centro “le loro storie, i loro percorsi di studi, i loro interessi, i loro sogni e questo mi è piaciuto molto, perché, al di là di tutte le attività un po’ più didattiche in cui siamo coinvolti noi tutor, mi ha permesso di poter toccare con mano la realtà e la vita quotidiana di questi ragazzi”.

Ogni anno, tanti nuovi tutor si mettono in gioco ed entrano nella grande famiglia del progetto Me.Mo. Merito e Mobilità Sociale e, ai tutor che nei prossimi mesi saranno formati e inizieranno a conoscere ragazzi e ragazze di tutta Italia, Ada Visentini consiglia di “coinvolgere il più possibile, costruire un dialogo e non lezioni frontali, per stimolare a pieno la partecipazione e la curiosità di tutti”, ma soprattutto, nelle parole di Alessandro Gazzetti, studente di scienze politiche, il consiglio per i futuri tutor è quello di “essere consapevoli della potenzialità di ciò che si sta facendo, perché tramite le proprie azioni si può davvero avere un effetto concreto sul futuro dei partecipanti al progetto, e questo è un qualcosa che non possiamo sprecare”.

Ai ragazzi e alle ragazze che nelle prossime settimane faranno domanda per il progetto Me.Mo. Merito e Mobilità Sociale Iacopo Stracca, studente di ingegneria informatica, rivolge l’augurio di “saper fare tesoro delle esperienze altrui, lasciarsi guidare nel percorso e godersi ogni momento” e quello di Ada Visentini di “non avere paura di esprimere le proprie opinioni, le proprie idee e non esitare a mettersi in gioco”.

In conclusione, queste sono le parole di Fatiha, partecipante dell’edizione 2022-2023, in un messaggio lasciato ai suoi tutor che racchiude tutti i valori che li spingono ogni giorno a portare avanti questo progetto. “Ho imparato a non avere paura di scegliere la strada che mi fa sentire viva, nonostante non sia la strada ‘più giusta’, a non sentirmi sbagliata nonostante la confusione e le mille idee che mi passano per la testa. Ho imparato a conoscere me stessa ogni giorno di più e a slegarmi dall'immagine che la società ha scelto per me, ho imparato a vivere secondo le mie regole ed i miei sogni. Non so dove sarò in futuro, non so neanche cosa mi riservi il futuro. Ma so per certo che ad ora mi trovo nel posto giusto e che finalmente ho preso la mia vita fra le mie mani, e questo grazie a voi, grazie a tutti gli altri tutor per avermi insegnato ad ascoltare il mio cuore”.

* Giulia Orlando e Costanza Pinna Berchet sono studentesse della Scuola Superiore Sant’Anna e tutor del progetto Me.Mo. Merito e Mobilità Sociale