Venerdì 24 Gennaio 2025

Verso un futuro universitario inclusivo: sesta edizione del progetto Mobilità Sociale e Merito

La grande iniziativa per non disperdere il talento di studentesse e studenti che, in famiglia, sono i primi a voler affrontare un percorso di formazione accademica. Crescita significativa delle domande (oltre 1300) e dei partecipanti selezionati (da 360 a 613)

Via alla nuova edizione del progetto Memo, Merito e Mobilità Sociale

Via alla nuova edizione del progetto Memo, Merito e Mobilità Sociale

Pisa, 24 gennaio 2025 – Un supporto fondamentale per studentesse e studenti con ottimi risultati scolastici e che, nella propria famiglia, con genitori non laureati, rappresentano la prima generazione a voler intraprendere un percorso universitario, garantendo l’accesso agli studi anche in situazioni di possibile fragilità culturale e socioeconomica.

Il progetto Me.Mo. e i suoi record

La sesta edizione del progetto Me.Mo. (Merito e Mobilità Sociale) si presenta ai nastri di partenza con numeri da record, a partire dal numero di domande di ammissione ricevute da tutta Italia. Coordinato dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e finanziato con risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) attraverso il progetto "MERITA, la rete per il talento", a cui partecipano la Scuola Normale Superiore, il Collegio Superiore dell’Università di Bologna, la Scuola Galileiana di Padova e la Scuola Superiore di Studi Avanzati della Sapienza di Roma, proprio grazie a MERITA, il progetto Me.Mo. è riuscito ad aumentare i partecipanti, da 360 a 613, ampliando il suo impatto su scala nazionale.

Statistiche sull'iscrizione universitaria

Secondo i dati Almalaurea 2024, l’85 per cento dei diplomati, provenienti da famiglie dove almeno un genitore è laureato, ha deciso di iscriversi all’università (senza aver mai abbandonato gli studi) dopo la scuola secondaria di secondo grado; tale quota scende al 69 per cento tra i giovani i cui genitori sono in possesso di un diploma di scuola secondaria di secondo grado e si ferma al 51 per cento tra coloro che hanno padre e madre con titolo inferiore.

I dati di impatto di Me.Mo. appaiono molto incoraggianti: considerando l’edizione 2022/23 e l’edizione 2023/24 le percentuali di iscrizione all’università dei partecipanti, tutti con entrambi i genitori non laureati, supera il 90 per cento.

Un progetto ambizioso e inclusivo

Numeri da record per un progetto sempre più ambizioso. Con oltre 1.300 candidature arrivate da tutta Italia, la nuova edizione ha visto una risposta straordinaria da parte delle studentesse e degli studenti e delle stesse scuole, confermando che il progetto Me.Mo. risponde a una reale esigenza di supporto e di orientamento verso gli studi universitari.

Gli istituti superiori che hanno risposto al bando sono oltre 300. Tra le candidate e i candidati, il 38 per cento proviene dal Sud, il 21 per cento dal Centro e dalle Isole, e il restante 41 per cento dal Nord Italia. Questa distribuzione, rappresentativa a livello geografico, dimostra la capacità del progetto di raggiungere tutte le realtà sociali ed economiche del Paese.

Il ruolo di tutor e mentori

Ruolo chiave per le studentesse e per gli studenti universitari: tutor e mentori per favorire il cambiamento. Una delle caratteristiche distintive di Me.Mo. è il coinvolgimento attivo delle studentesse e degli studenti universitari che rivestono un ruolo fondamentale nel percorso di orientamento e supporto che caratterizza il progetto. Attraverso il programma di condivisione “da pari a pari”, studentesse e studenti universitari, che spesso provengono anche loro da contesti simili a quelli dei partecipanti, diventano tutor e mentori.

Questo approccio consente a ragazze e ragazzi delle scuole superiori di essere accompagnati da chi, di recente, ha affrontato le stesse difficoltà nell'accesso all'università, creando un ambiente di apprendimento solidale e di condivisione di esperienze. Studentesse e studenti tutor non si limitano a offrire supporto nelle attività accademiche, ma diventano fondamentali per motivare i partecipanti, per stimolare la loro autostima e aiutarli a sviluppare un pensiero critico e attivo sulle proprie scelte future. I tutor, infatti, non condividono soltanto le conoscenze teoriche, ma anche le esperienze vissute, creando un legame empatico e autentico.

Il percorso di formazione 

Percorso di eccellenza: orientamento, simulazioni e mentoring. Il programma di Me.Mo. offre un percorso di formazione che prevede incontri tematici, simulazioni di test di ammissione, attività di mentoring personalizzato e momenti di formazione in presenza nelle sedi delle scuole partner. Gli studenti selezionati avranno l’opportunità di confrontarsi con professionisti, docenti universitari e, appunto, con i tutor universitari, creando un percorso di apprendimento che non solo prepara all’università, ma insegna a gestire le sfide del cambiamento.

Il progetto Me.Mo. non è soltanto un'opportunità accademica, ma anche di crescita personale. Per ogni edizione di Merito e Mobilità Sociale, grazie all’impegno delle studentesse e degli studenti universitari e alla rete di supporto creata, il programma contribuisce a ridurre le disuguaglianze sociali e a dare un contributo per costruire una società più equa e inclusiva.

Dichiarazioni della rettrice Sabina Nuti

La rettrice Sabina Nuti: "Investimento per il futuro". "Un autentico investimento per il futuro del nostro paese, sottolinea la rettrice della Scuola Superiore Sant'Anna Sabina Nuti, che prosegue così: "Il progetto Merito e Mobilità Sociale rappresenta un investimento per il futuro della nostra società. Non possiamo permettere che il talento di tante ragazze e di tanti ragazzi vada disperso e non valorizzato in modo adeguato a causa della scarsa cultura e proattività della famiglia di provenienza. Il progetto Me.Mo. vuole dare loro le chiavi per aprire le porte dell’università e, con essa, un futuro ricco di opportunità. Studentesse e studenti universitari, che partecipano come tutor, sono il cuore pulsante del progetto Me.Mo. e non trasmettono soltanto competenze accademiche, ma rappresentano un riferimento non troppo lontano in termini di età a cui possono chiedere consiglio e aiuto, perché ogni sfida per il proprio futuro può essere superata, a patto di ricevere il giusto sostegno. L’educazione è l'unico strumento per garantire una mobilità sociale effettiva: grazie al progetto Me.Mo. questi giovani avranno una possibilità in più di scrivere il proprio futuro, con il supporto di chi ha già intrapreso la stessa strada. Merito e Mobilità Sociale continua a dimostrare che il merito non ha barriere: l'accesso all'università è un diritto per tutti, e ogni studentessa e ogni studente meritevole ha il potenziale di raggiungere grandi traguardi.”