Venerdì 27 Settembre 2024
Costanza Pinna Berchet e Giulia Orlando*
Merito e mobilità sociale

Merito e Mobilità Sociale, il primo tirocinio residenziale alla Scuola Sant’Anna raccontato da due studenti: “Orientamento, esperienze e sguardo sul futuro”

Tre giorni di conferenze, incontri, visite ai laboratori, attività interattive: due partecipanti condividono la loro esperienza: le testimonianze di Cristiano Bargione (Palermo) e Aurelio Guarino (Salerno)

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Uno degli eventi

Pisa, 21 settembre 2024 – L’edizione 2024 del progetto Me.Mo. Merito e Mobilità Sociale è entrata nel vivo da alcune settimane. Dopo due incontri territoriali in numerose scuole e sedi in giro per l’Italia, per la prima volta, a maggio, più di cento tra studentesse e studenti si sono ritrovati a Pisa, alla Scuola Superiore Sant'Anna, per vivere il loro primo contatto con una realtà universitaria e per approfondire temi legati al loro orientamento, vivere esperienze a contatto con docenti, ricercatrici, ricercatori e unire momenti di conoscenza e di divertimento. Per il primo tirocinio residenziale dell’edizione 2025, alla Scuola Superiore Sant'Anna, il programma si è arricchito con visite nei laboratori di ricerca, testimonianze e tante occasioni per comprendere l’importanza della formazione universitaria per la propria crescita personale.

Ritornati nelle loro città, Cristiano Bargione (Palermo) e Aurelio Guarino (Salerno) raccontano, in modo esemplare, i loro tre giorni a Pisa.

Quali sono i momenti che più vi hanno colpito di questa esperienza alla Scuola Superiore Sant'Anna, per il primo tirocinio residenziale del progetto Merito e Mobilità Sociale?

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Cristiano Bargione

Cristiano Bargione. “Tre giorni che non potrò dimenticare. Tra i momenti che ho preferito le conferenze con Carmen Panepinto, studentessa della Laurea Magistrale in Ingegneria Bionica, nonché Miss Universo Italia, che ha spiegato con chiarezza quanto tutti noi possiamo essere artefici del nostro futuro, costruendolo con le nostre azioni, con i nostri valori e sulle nostre spalle. Carmen Panepinto ha ribadito l’importanza di incrementare la presenza femminile nello studio delle materie scientifiche, le STEM, per tradizione scelte dagli uomini più che dalle donne, soltanto per una questione di pregiudizi, tanto che, allo stesso modo, le materie letterarie sarebbero attribuite più alle donne, ma anche questo è un grande errore. Io ad esempio voglio fare lo scrittore e il poeta, voglio essere un artista e restare in contatto con le profondità della mia anima e di quelle delle persone che leggeranno ciò che scriverò o magari vedranno ciò che dipingerò. Un’altra conferenza che mi è piaciuta molto era ‘La chimica dell’amore’ ed è stata tenuta dal divulgatore scientifico Marco Martinelli, che con leggerezza e simpatia ha saputo spiegare argomenti che di solito ci appaiono più complicati. Ho adorato l’Aperitivo virtuale con Agnese Pini, direttrice di Qn, La Nazione, Il Resto del Carlino e Il Giorno, perché ha saputo motivarmi, raccontando le sue esperienze nel mondo del lavoro e del giornalismo ed è davvero stata molto brava a mantenere l’attenzione di noi ragazzi, nonostante fossimo stanchi, dopo svariate ore di conferenze. Un altro intervento che mi ha colpito molto è stata quella della psicologa Ornella Bucci, che tra l’altro ha fatto mettere in dubbio la nostra conoscenza, facendoci capire quale percezione avessimo di noi attraverso la spiegazione di un’altra persona. Abbiamo anche pilotato virtualmente alcuni droni e questo mi ha entusiasmato”.

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Aurelio Guarino

Aurelio Guarino: “Anche io voglio parlare delle conferenze che più mi hanno colpito. Una è stata quella di Nicola Vitiello, docente di bioingegneria industriale, anche lui campano d’origine proprio come me. Nicola Vitiello ci ha illustrato la sua carriera universitaria, ma soprattutto il suo impegno nella ricerca e nella progettazione di esoscheletri e di protesi. Un’altra conferenza che mi ha colpito è stata quella di Stefano Roccella, tecnico nell’ambito della Biorobotica e collaboratore di Nicola Vitiello. Ma la visita a tre Istituti della Scuola Superiore Sant'Anna mi ha colpito tanto: Intelligenza Meccanica, Scienza delle Piante e Produzioni Vegetali. Io ho visitato Scienza delle Piante e devo dire che sono rimasto davvero colpito da come i ricercatori e le ricercatrici lavorassero con impegno ed interesse. Studiavano come le piante mutino in assenza di ossigeno, e sono tutt’ora affascinato dagli strumenti che utilizzavano per le analisi. Tornati alla sede centrale della Scuola Superiore Sant’Anna, la giornata è proseguita a gonfie vele e, tra le varie conferenze che ho seguito, tre sono state davvero interessanti, e allo stesso tempo divertenti. La prima è stata tenuta da Miss Universo Italia 2023, ovvero Carmen Panepinto, studentessa di ingegneria biomedica che ci ha parlato di STEM (discipline scientifico-tecnologiche). Il suo intervento è stato fondamentale, non soltanto per averci illustrato il mondo dove opera, quello delle protesi, ma soprattutto per averci fatto capire che anche una persona che magari può essere considerata importante solo ed esclusivamente per la sua bellezza, in realtà è una cervellona, e distrugge ogni pregiudizio! La seconda, invece, ci ha fatto divertire tutti: Marco Martinelli, divulgatore scientifico, ci ha parlato dell’amore in natura, senza peli sulla lingua e senza scendere a compromessi. Infine, c’è stato l’intervento che io considero il migliore di tutta l’esperienza di orientamento: quello di Agnese Pini, direttrice del QN. Ci ha raccontato della sua vita da giornalista, delle sue difficoltà, dell’impegno necessario per essere la donna e la direttrice che è oggi. Degno di nota il nostro breve confronto sulla figura di Giancarlo Siani, giornalista napoletano vittima della Camorra”.

Il tirocinio residenziale del progetto Me.Mo. è parte di un progetto di orientamento più ampio: tre interi giorni a contatto con altri cento ragazzi di tutta Italia, per condividere passioni, voglia di mettersi in gioco, e soprattutto voglia di conoscere e di conoscersi. Questa esperienza come vi ha cambiato?

Cristiano Bargione: “Ho vissuto, quasi come in un periodo di prova, alcuni aspetti della vita da universitario della Scuola Superiore Sant’Anna, come la mensa, il dormire con un compagno di stanza che all’inizio può essere uno sconosciuto, ma con il tempo si conosce meglio, l’entrare nei laboratori di ricerca e vedere tantissime cose interessantissime su cui in futuro si potrebbe lavorare. Grazie a questa esperienza ho scoperto tante nuove cose, mi sono fatto varie domande su me stesso, mi sono conosciuto un po’ di più e alla fin fine non ho cambiato idea su ciò che voglio fare, ma l’ho rafforzata. Partirei con lo scrivere che in viaggio ho conosciuto meglio i miei compagni di squadra e altri che non avevo mai visto e penso che questa sia stata la cosa che mi ha regalato di più a livello personale. Quei giorni mi hanno fatto notare tanti aspetti sui miei compagni, sulle persone che avevo attorno, sulle allieve e sugli allievi tutor, sui professori, su tutti quelli che hanno tenuto delle conferenze, sugli ambienti, tutte cose che mi hanno affascinato, che mi hanno stupito, su cui mi sono interrogato e a cui a volte ho saputo rispondere. Altre brulicano ancora nella mia testa. Tante belle persone mi hanno fatto sentire accolto con un sorriso e in buona compagnia. L’esperienza è stata fantastica e in tutto, anche per le cose che mi sono piaciute di meno, che sono state poche, ma ci sono state, la rifarei da capo con le stesse persone, con gli stessi sorrisi, le stesse poche ore di sonno, le stesse conferenze, grazie a cui ho ampliato il mio bagaglio culturale e ho scoperto tanto”.

Aurelio Guarino: “Da quando ho saputo di essere stato selezionato per questo progetto, ho sempre avuto grandi aspettative per le attività che sarebbero seguite, ma mai mi sarei aspettato di rientrare a casa con le idee così chiare e nitide riguardo a come creare il mio futuro percorso universitario. Ragazze e ragazzi di tutta Italia, conferenze con importanti personalità nell’ambito della ricerca, visite ai laboratori dell’università, per poi concludere con un tour dei luoghi più noti di Pisa. Le premesse erano esaltanti, ma ciò che abbiamo vissuto è ancora più complicato da descrivere a parole. Insomma, questi giorni sono stati un importante step per tutti noi partecipanti, ci hanno fatto immedesimare nella vita dello studente universitario. Beh, di cose ne ho fatte, eppure trovare le parole per descrivere i miei sentimenti ad una settimana dall’esperienza è molto difficile. È inutile dire che sono molto cambiato: ho scoperto molte novità sull’ambiente universitario, ho acquisito nuove ed interessanti nozioni in vari ambiti, ho socializzato non solo con il mio gruppo di Salerno ma anche con gli altri e le altre partecipanti al progetto provenienti da tutta la penisola, e ho visitato Pisa, città meravigliosa. Durante questo soggiorno ho provato vari sentimenti, gioia, allegria, ma anche stanchezza in alcuni momenti, ma voglio evidenziare quello che per me è stato più importante: la felicità. Può sembrare banale, ma poche altre volte nella mia vita sono stato felice come lo sono stato lì. Qualsiasi cosa che ho fatto o ascoltato mi ha reso felice: felice di aver scoperto qualcosa di nuovo, felice per essere stato scelto, felice per star compiendo passi fondamentali per il mio futuro. E sicuramente, oltre a me, anche tutti gli altri partecipanti erano felici, perché avevamo capito che il nostro talento non sarebbe andato perduto”.

* Costanza Pinna Berchet e Giulia Orlando sono allieve della Scuola Superiore Sant'Anna e tutor del progetto Me.Mo Merito e Mobilità Sociale