Tutti pazzi per il Design, è il caso di dirlo. Parte la settimana più esaltante dell’anno per il mondo dei creativi, pronto ad affollare i viali della Fiera Milano Rho per la 62esima edizione del Salone del Mobile. E poi a trasferirsi fuori dalla Fiera, in città, per mettersi in coda nei luoghi ’abitati’ dai fuorisaloni: otto gli storici: Brera, Tortona, 5Vie, Isola, Durini, Porta Venezia, Stazione Centrale, Alcova, a cui quest’anno si aggiunge Zona Sarpi.
C’è molta carne al fuoco, l’approccio è nuovo, sfidante. A partire già dall’uso delle parole chiave: evoluzione, innovazione, intelligenza artificiale. E poi architettura coniugata alla più tradizionale progettualità dell’abitare. Su un palcoscenico unico per importanza internazionale, sfila da oggi sino 21 aprile, il ’bello’ e il ’ben fatto’ del Made in Italy, quello che porta a Milano i migliori buyer e la community mondiale del Design.
Debutta con EuroCucina e il Salone Internazionale del Bagno il nuovo format, con un tracciato ad anello che facilita la visita degli stand, percorrendo meno chilometri, 640 metri contro i precedenti 1,2 chilometri. Provare per credere. Durante il percorso si incontrano aree di quiete e istallazioni culturali, per prevenire l’affaticamento da fiera. E migliorare, con l’aiuto delle neuroscienze, l’esperienza di visita in modo da amplificare il valore, il senso. A completare il tutto un palinsesto culturale ricco, multidisciplinare, diffuso in tutta la manifestazione. Non solo business, quindi.
Si indaga sul Salone-come-ecosistema, approfondendo il fenomeno nella sua portata socio-economica, con le ricadute sul territorio. Annata specialissima poi: si celebrano i 25 anni del SaloneSatellite con una mostra in Triennale, una vera e propria Wunderkammer di oggetti, prototipi, schizzi, immagini e testimonianze. Ecco i numeri: 1.900 espositori, di cui 600 giovani talenti under 35 con un 30 per cento di aziende estere. Poi le tendenze. Archiviata la pandemia, che aveva spostato il focus sugli spazi esterni, la cucina torna come assoluto baricentro della casa moderna, spazio aperto e fluido ma capace di rubare metri quadri alla zona living. Tornano anche le cucine a scomparsa, capaci di nascondere con discrezione attrezzature ed elettrodomestici .
Preferita l’estetica naturale, grande attenzione ai materiali. Su tutti vince il legno (in particolare chiaro). C’è voglia, dicono i designer, di ’una tattilità’ nello spazio cucina che non pare una tendenza passeggera. C’è il ritorno dell’acciaio inox (per aspiranti Masterchef) che garantisce igiene e durabilità.
I colori? Il verde in tutte le sue gradazioni affiancato da toni più caldi come rosso terracotta, giallo e bordeaux, ma anche tinte neutre. Quanto al bagno le novità in mostra riflettono la continua evoluzione di questo spazio che acquista sempre più valore all’interno della vita domestica. Pensate, è la terza stanza più progettata e richiesta agli architetti e designer. Luogo della cura del sé, sempre più spesso piccola (ma non troppo) e (quasi) democratica spa casalinga, il bagno è il luogo in cui l’acqua e i suoi rituali ci riconnettono al nostro io più profondo. E poi ci sono i Fuorisaloni, che quest’anno cambiano pelle: meno ’eventi’ e più ’progetti’. Il Fuorisalone si candida, in ogni quartiere, a diventare un volano di cambiamenti duraturi. Semi che germogliano quando si spengono i riflettori della design week, progetti che lasciano un segno.
Come la riqualificazione dei sottopassi della stazione Centrale con i progetti di Dropcity che inaugurano oggi, ma stavolta saranno permanenti. O la rinascita in chiave di partecipazione sociale del giardino di Pippa Bacca, l’artista milanese uccisa in Turchia nel 2008, durante la sua performance ’spose in viaggio’. Per la prima volta Milano si allarga alla Brianza, Varedo, dove Alcova, la piattaforma di design nomade, alloggia a villa Borsani e villa Bagatti Valsecchi.