Le celebrazioni dei 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci si sono ormai concluse, ma hanno lasciato la loro eredità: le nuove Gallerie dedicate a Leonardo da Vinci del Museo nazionale della scienza e della tecnologia di Milano. Dopo 4 anni di lavoro, sono state riaperte nel dicembre 2019 le Gallerie con le quali il museo fu inaugurato nel 1953. Attraverso opere, storiche riproduzioni dei marchingegni del Genio e installazioni multimediali presentano la figura e l’opera di Leonardo da Vinci (1452-1519) come umanista, ingegnere e indagatore della natura per scoprire i tratti innovativi del suo pensiero che ancora oggi possono ispirare: il desiderio di conoscere e la capacità di osservare e collegare idee in modo flessibile e trasversale.
«Leonardo da Vinci, cui è intitolato il Museo, è un’icona, simbolo di curiosità e conoscenza multidisciplinare e interdisciplinare, di attenzione a soggetti specifici e principi globali, anche per questo testimone assoluto di contemporaneità – ha scritto Fiorenzo Galli, direttore generale del Museo, presentando le Nuove Gallerie –. Segnano un momento importante nella storia della nostra istituzione, un progetto ambizioso che per il suo valore culturale, la sua ampiezza e l’investimento economico rientra nelle maggiori realizzazioni delle celebrazioni 2019 a livello internazionale. Ad oggi è infatti la più grande esposizione permanente dedicata a Leonardo, un traguardo di cui siamo particolarmente orgogliosi anche per il particolare e positivo connubio con i nostri partner pubblici e privati».
Nelle nuove Gallerie troviamo oltre 170 opere (70 modelli e plastici storici, 33 naturalia, 18 volumi antichi, 17 calchi, 14 affreschi e dipinti, 6 manufatti antichi, 13 facsimili storici) e 39 installazioni multimediali (23 audiovisivi, 6 interfacce esplorabili, 8 disegni animati, 2 installazioni sonore), un corredo di oltre 500 immagini da 70 Istituzioni culturali diverse, accompagnano per oltre 1300 metri quadrati il visitatore alla scoperta di idee, saperi e sogni che caratterizzano il pensiero di Leonardo e del Rinascimento. Il filo conduttore della visita è sia cronologico che tematico, per permettere di seguire i diversi ambiti di studio, ricerca e applicazione a cui si è dedicato Leonardo: la formazione nella bottega del Verrocchio e il suo interesse per macchine e meccanismi nella Firenze degli ingegneri toscani passando per il disegno come metodo di indagine, conoscenza e comunicazione nei più diversi ambiti del sapere. Ma c’è spazio anche per i progetti d’ingegneria militare e le fantastiche declinazioni di macchine belliche della tradizione medievale, oltre alle soluzioni tecniche studiate nel corso del primo soggiorno milanese per migliorare strumenti di lavoro e produzione; gli studi sul volo a partire dall’anatomia degli uccelli.
Non solo: nelle Gallerie scopriamo l’osservazione del territorio e delle vie d’acqua lombarde di Leonardo, il suo contributo al dibattito sull’architettura e la sua influenza nella pittura lombarda del tardo Rinascimento. Inoltre, la collaborazione del Museo con l’architetto scenografo franco-svizzero François Confino e lo Studio Lltt ha permesso di mettere letteralmente in scena le opere per calare il visitatore nel Rinascimento e stupirlo con installazioni suggestive, parte integrante del percorso curatoriale. In questa grande cornice, postazioni audiovisive e multimediali si affiancano alle opere presentando in modo coinvolgente temi e storie.