Roma, 25 novembre 2024 – “Oggi, più che mai, è fondamentale chiedere con forza l’aggiornamento delle leggi italiane che riguardano la libera scelta, il diritto alla salute e i diritti riproduttivi. Le donne non possono più subire una discriminazione che ne limita la libertà di scelta in ogni fase della vita”. Ne è convinta Filomena Gallo, avvocata e segretaria dell’associazione Luca Concioni.
“L’Italia - aggiunge Gallo - deve rispettare le donne nelle lore scelte, non poggiarsi sul loro tempo e sul loro lavoro di cura a causa di politiche inadeguate di welfare, garantire l’accesso alla contraccezione gratuita, eliminare gli ultimi divieti sulla Pma (legge 40) e regolare la gravidanza per altri in una forma solidale”.
L’associazione Coscioni rileva quindi che accanto alla violenza fisica, “c’è una violenza silenziosa e meno visibile che si manifesta nella negazione e nella limitazione dei diritti fondamentali delle donne: dalla libertà di scegliere sul proprio corpo alla possibilità di costruire una famiglia. La condizione delle donne in Italia è segnata da leggi inadeguate, restrizioni arbitrarie e divieti ideologici, che impediscono loro di esercitare pienamente la propria autodeterminazione”.
Tra i temi che l’associazione mette in luce, quello dell’aborto: “Nonostante la legge 194 sia in vigore da oltre 40 anni, l’accesso all’interruzione volontaria di gravidanza (Ivg) non è garantito in modo uniforme. Dati vecchi (gli ultimi definitivi sono del 2021) e per media regionale non permettono di capire davvero com’è applicata la 194 e dove sarebbe necessario intervenire per migliorare il servizio di Ivg.
Quanto alla fecondazione assistita, l’associazione Coscioni osserva che la legge 40 “continua a escludere le donne singole e le coppie dello stesso sesso dall’accesso alla procreazione medicalmente assistita, un divieto ingiusto e discriminatorio”. Infine, la gravidanza per altri: sono già oltre 50 le coppie italiane - fa sapere l’associazione - che si sono rivolte al suo team legale perché “preoccupate per le conseguenze della nuova legge che estende la punibilità anche per i cittadini italiani che vanno in un altro paese e rispettano le leggi di quel Paese”.