Roma, 2 febbraio 2024 – Violenza contro le donne: sulla direttiva Ue Pina Picierno, Pd, vicepresidente del Parlamento europeo, chiede una mobilitazione generale perché su alcuni punti chiave, denuncia, si rischia “il colpo di spugna”. Perché? Cosa sta succedendo? Abbiamo rivolto 5 domande all’europarlamentare del Pd.
1. Onorevole Piciero, qual è il pericolo maggiore?
"La proposta originale era molto avanzata, ma è stato stralciato moltissimo – sottolinea Picierno -. Ad esempio la definizione di stupro in mancanza di consenso, all’articolo 5. E ancora le molestie sul lavoro. Resta la cyberviolenza ma la vittima deve poter provare il danno grave che ha subìto dalla diffusione di immagini intime. Insomma, così resta davvero molto poco”.
2. Come si è arrivati a questi stralci?
"C’è un iter da seguire. Il Parlamento europeo non ha iniziativa legislativa. Si parte da un testo, che poi dev’essere negoziato con i governi nazionali. Ricordo che il Consiglio è a presidenza belga, portavoce del sentiment di altri governi. Che ritengono, ad esempio, non ci sia base legale per legiferare, ad esempio sull’articolo 5”.
3. Quali sono gli obiettivi della direttiva Ue?
"Il testo del Parlamento europeo è avanzatissimo e ci permetterebbe di proteggere davvero le donne. Ma ora i governi nazionali hanno bloccato l’iniziativa”.
4. C’è la possibilità di recuperare?
"Il prossimo trilogo è tra una settimana – fa sapere Picierno -. Proprio per questo ho alzato la voce, perché c’è il tempo per recuperare. E per chiedere alla premier Giorgia Meloni di intervenire. Quando vuole, come dimostrano gli ultimi eventi, gli accordi li sa trovare”.
5. Quali sono gli ultimi dati sulla violenza alle donne in Europa?
"I dati ci raccontano che ogni 6 ore una donna viene ammazzata in Europa. Se fossero i numeri di un’alluvione, occuperebbero le prime pagine dei giornali tutti i giorni”.