Siracusa, 5 luglio 2024 – Stupro su due studentesse americane a Siracusa: la polizia ha arrestato un 18enne e un 19enne, entrambi originari di Siracusa. Sono accusati di violenza sessuale aggravata.
Come disposto dalla Procura, che ha emesso la misura cautelare, gli indagati sono in carcere.
Lo stupro avvenuto la notte del 3 luglio
Secondo quanto emerso nelle indagini, condotte dagli agenti della Squadra mobile, gli abusi sessuali sarebbero avvenuti la notte del 3 luglio in zona Marina, dove si concentra la movida.
Le due studentesse stavano per fare rientro in una casa dove alloggiano. Sarebbero state avvicinate da due ragazzi in sella a uno scooter. Avrebbero parlato, e uno dei giovani avrebbe chiesto loro in prestito i documenti necessari per recarsi al distributore automatico di sigarette, una scusa per disorientarle e a quel punto, stando alla tesi della polizia, si sarebbero appartati per violentarle: una delle violenze sarebbe stata consumata in un belvedere nei pressi del lungomare di Ortigia, l’altra all’interno di un’abitazione nelle vicinanze.
La denuncia delle studentesse
Le due studentesse si sono rivolte agli agenti di polizia a cui hanno raccontato in lacrime quella drammatica notte. La loro deposizione ha consentito agli inquirenti, coordinati dal pm della Procura di Siracusa, di ricostruire l’intera serata per comprendere con quante persone fossero entrate in contatto allo scopo di stringere il cerchio attorno ai presunti aggressori.
L’identikit dei due arrestati
Le descrizioni dei due siracusani indagati sono state molto dettagliate da parte delle vittime, inoltre la polizia ha compiuto dei sopralluoghi nella porzione di area in cui hanno agito quei due giovani, per cui, grazie alle telecamere di sicurezza, è stato ricostruito il percorso compiuto dai giovani, dall’incontro fino al drammatico epilogo.
Le testimonianze
Il racconto di altri testimoni avrebbe permesso di avere altri dettagli importanti per l’identità dei presunti stupratori, che avrebbero anche lasciato delle tracce informatiche, presumibilmente dai loro supporti tecnologici: tutti elementi che hanno convinto la Procura di Siracusa a firmare il provvedimento di fermo e così stamane i poliziotti hanno rintracciato gli indagati che sono stati trasferiti nel carcere di Cavadonna in attesa dell’udienza di convalida della misura cautelare.