Milano, 7 dicembre 2024 – “Scarpe rosse. Quando il design diventa simbolo”, è il titolo della mostra che dal 9 al 15 dicembre a Milano (Spazio linea pelle, in piazza Tomasi di Lampedusa, 2) vuol “promuovere una sensibilizzazione che non si fermi solo al 25 novembre, giornata internazionale dedicata all’eliminazione della violenza sulle donne, ma che continui lungo tutto lo scorrere dell’anno”. L’idea nasce dal centro anti violenza Kore e vuole celebrare un simbolo della battaglia per i diritti delle donne.
La storia delle scarpe rosse
Le scarpe rosse, ricordano le organizzatrici, “sono diventate simbolo della lotta contro questo inarrestabile fenomeno da quando nel 2009 l’artista messicana Elina Chauvet diede vita all’installazione “Zapatos Rojos” con 33 scarpe rosse associate ad altrettanti nomi di donne vittime di violenza. Ma noi siamo anche figlie di un’arte e di una cultura calzaturiera che ha configurato socialmente la nostra città, Vigevano, sin dagli inizi del ‘900, così abbiamo pensato di coinvolgere le aziende calzaturiere del nostro distretto in questa sensibilizzazione e partecipazione che poi si è subito allargata ad altre città. La creazione di calzature rosse, uniche, che esprimono attraverso un nome di donna le tante storie di difficoltà, ma anche di speranza vissute da quante subiscono violenza e da tanti minori. La risposta è stata immediata ed entusiasta, infatti, le aziende coinvolte hanno realizzato splendide calzature fatte con le mani e con il cuore che sono state esposte per la prima volta a novembre del 2021 nel Museo Internazionale della Calzatura di Vigevano.
La mostra itinerante
La mostra ha ormai attraversato diverse località italiane, dalla Lombardia alle Marche, per approdare all’Europarlamento di Strasburgo, dove è stata inaugurata dalla presidente Roberta Metsola. Oggi in mostra le scarpe rosse sono diventata 40 paia.
Le parole delle organizzatrici
“Le nostre scarpe rosse si sono messe in cammino – è la prospettiva delle organizzatrici -. Questa non sarà una sfilata ma una vera e propria marcia, fino a che il numero dei femminicidi in Italia e nel mondo arriverà a zero”.
Da Giulia a Saman, le storie di morte
Le nostre scarpe parlano perché raccontano una storia che magari avete letto sui giornali. Giulia, rapita e uccisa dal suo ex fidanzato nel novembre del 2023; Saman, il cui corpo è stato trovato in un campo mesi dopo la scomparsa, uccisa dai maschi della sua famiglia perché si era opposta ad un matrimonio combinato. Vogliamo farci vedere ovunque: nelle scuole, nelle Università, nei palazzi del potere e nei musei, nelle aziende e nelle piazze, in teatri e spazi culturali".
Le parole di Alessandra Kustermann
Alessandra Kustermann, presidente SVS Donna Aiuta Donna, dà un messaggio chiaro: “Una lunga storia di solidarietà, che si è rafforzata negli anni tra i nostri due Centri Antiviolenza, ha consentito che anche per questa mostra lavorassimo insieme per trasmettere un messaggio univoco: l’indifferenza non è più tollerabile. Troppe donne vengono ancora uccise da partner, ex partner, familiari. Non basta modificare e migliorare le leggi per contrastare la violenza di genere, come non basta aumentare le pene per gli autori di femminicidio. La prevenzione di questi gravi reati è indispensabile e necessita di un profondo cambiamento culturale che riguarda tutte e tutti. Solo l’impegno congiunto di moltissime donne e uomini può consentire l’accelerazione necessaria”.