MILANO – Milano si schiera contro i femminicidi e la violenza di genere. Oggi, 25 novembre, in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, le strade di moltissime città in tutta Italia (da Roma a Firenze) verranno riempite e travolte da un’onda rossa che chiederà con cori e slogan una sola cosa: lo stop alla violenza sulle donne.
Milano non fa eccezione, e dunque anche nel capoluogo lombardo si terrà un presidio per i diritti delle donne. Concentramento previsto alle 11 in piazza Cairoli, dove diversi ospiti, tra cui il sindaco Sala, prenderanno parola. Tutti gli aggiornamenti in diretta
Il sindaco Giuseppe Sala, a margine della manifestazione, ha commentato con i cronisti: "Personalmente non legherei questa piazza ad altre questioni, il patriarcato c'è in Israele, in Palestina, ovunque... Le città i territori hanno bisogno della qualità che apporta una donna, sono certo che Milano per continuare a essere quella che è, anzi a migliorare, ha un enorme bisogno della sua componente femminile". Il primo cittadino, intervenendo anche sull'aspro dibattito sul patriarcato, ha affermato: "La realtà è che il patriarcato esiste ancora".
Ancora migliaia di persone in largo Cairoli per la manifestazione contro la violenza sulle donne che secondo gli organizzatori ha richiamato oltre 30mila persone. Nel frattempo, dopo l'evento, ci sono stati due cortei improvvisati in direzione Duomo. Davanti al Castello continuano le urla: "L'assassino non è malato, è il figlio sano del patriarcato" e "Siamo il grido altissimo e feroce di tutte quelle donne che più non hanno voce", tra fischi e coperchi di pentole sbattuti per fare rumore. "Basta minuti di silenzio". In piazza ci sono ragazzi e ragazze di ogni età, adulti e famiglie anche con bambini nei passeggini.
Facce, slogan e...chiavi raccolte dalla folla composta da più di 30mila persone in piazza
Nella piazza di Milano contro la violenza sulle donne c'era anche Chiara Ferragni. L'influencer e imprenditrice, che si è battuta contro la violenza nei confronti della donne anche dal palco di Sanremo, era presente con un cartello con la scritta 'We should all be feminists', dovremmo tutti essere femministi. Nonostante gli occhiali da sole si è vista la sua commozione quando dal palco sono stati letti i nomi delle donne uccise nel 2023. "È un dovere di tutti quanti essere qui - ha detto -. Sono qui da cittadina e dovremmo esserci tutti in questa piazza oggi. Sì mi sono commossa, penso tutti quanti. È stato un momento importante e sono veramente felice di essere qua. Immagino sia stato per tutti così".
Più di 30 mila a Milano per la manifestazione contro il patriarcato per il 25 novembre. Si è conclusa con fischietti, applausi e rumore di mazzi di chiavi l'appuntamento organizzato in piazza castello per dire no alla violenza contro le donne. Tra i lettori la rettrice Donatella Sciuto, Susanna Camusso, Ivan Scalfarotto, Pierfrancesco Majorino, assessori comunali, Francesca Barra e Claudio Santamaria, il sindaco Beppe Sala che ha letto il nome di Giulia Tramontano, Elena Carta della consulta delle donne democratiche.
Anche l'attore Claudio Santamaria ha partecipato oggi alla manifestazione di Milano per dire basta alla violenza contro le donne. Insieme a lui la moglie Francesca Barra. "Questa è una giornata importantissima che si spera possa essere un pezzetto in più per evolverci finalmente e superare, sconfiggere questa piaga terribile - ha commentato -. È una piazza che serve a risvegliare le coscienze. Da uomo dico che bisogna parlare ad altri uomini, cominciando a partecipare alle iniziative, bisogna partecipare, far conoscere e divulgare. Noi artisti siamo megafoni che possono amplificare messaggi importanti come questo".
Più di 30mila persone in piazza
"C'è da sperare che quest'ultimo omicidio di Giulia possa dare una svolta. Ci sono dei segni perché non ho mai visto così tanta mobilitazione, la sua morte speriamo abbia portato almeno a questo cioè una sveglia delle coscienze collettive definitiva. Anche la politica deve sapere da che parte sta. Vedo degli atteggiamenti e delle strumentalizzazioni davvero inaccettabili, chi non arriva a comprendere non è in grado di rappresentare i cittadini. Quando la politica scade in volgarità non è tollerabile". Lo ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, arrivando alla manifestazione di Milano per il 25 novembre. "Sono in piazza per dire - ha aggiunto - che la violenza contro le donne è solo aumentata in questo periodo storico. Il recente assassinio di Giulia ne è la dimostrazione, però la cosa che siamo purtroppo costretti a rilevare è che la condizione femminile anche con tutti i richiami e le manifestazioni è peggiorata. Da una recente analisi il 37% delle donne in Italia non ha un conto corrente ed è più o meno pari a 8mila euro all'anno la differenza di stipendio tra un uomo e una donna. Da fare c'è ancora molto. Mi pare che questo ultimo assassinio abbia dato davvero una scossa: io sono qua per dire che anche se qualcuno ironizza penso che il patriarcato esista eccome ne siamo intrisi, io stesso lo sono. Quindi ci sarebbe da chiedere scusa e da dire che da oggi in poi facciamo del nostro meglio per evitare atteggiamenti patriarcali", ha concluso.
Centinaia di persone sono riunite in largo Cairoli per la manifestazione in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne. I partecipanti hanno sventolato in aria chiavi, sbattuto coperchi delle pentole per fare rumore contro la violenza di genere. In apertura, dal palco sono state lette la poesia dell'attivista peruviana Cristina Torres Cacares "Se domani non torno, distruggi tutto" e le testimonianze di donne vittime di violenza. Tante donne, ma anche tanti uomini e molti bambini tra i manifestanti. Diversi i palloncini rossi che sventolano nel cielo. Sul volto di molti partecipanti due strisce rosse. Presenti, tra gli altri, il sindaco Giuseppe Sala, l' assessore al Welfare Lamberto Bertolè, l'assessore alla Casa Pierfrancesco Maran e il consigliere del PD