Lunedì 23 Dicembre 2024
CRISTINA MANETTI*
QN X le Donne

La Toscana delle donne. Un viaggio per i diritti. E non c’è ritorno a casa

La terza edizione della Toscana delle Donne: un viaggio per la parità di genere, con eventi culturali e sportivi che promuovono l'inclusione e l'empowerment femminile.

Il viaggio. Questa è la parola con cui abbiamo voluto caratterizzare e rappresentare la terza edizione della Toscana delle Donne. Il viaggio, perché questo richiede la battaglia per la parità di genere: fatto di strada che ci siamo lasciati alle spalle, ma anche di tanta strada che ancora abbiamo avanti.

Un viaggio faticoso, che a volte non ci permette di raggiungere le mete che ci eravamo riproposti; un viaggio, soprattutto, che non ci consente pause, perché fermarsi potrebbe significare in realtà tornare indietro: non ci sono, in effetti, conquiste delle donne che siano date una volta per tutte. Però anche un viaggio entusiasmante che abbiamo avviato tre anni fa con la voglia di gettare il sasso nello stagno, di sollevare il sipario e affrontare questioni spesso confinate ai luoghi comuni e alle frasi di circostanza. E che nel tempo, invece, ci ha portato lontano, anche più di quanto avessimo potuto presagire, diventando un formidabile catalizzatore di energie, idee, progetti, obiettivi. E questo lo abbiamo detto fin dall’inizio, con grande forza e convinzione: la Toscana delle Donne non può e non deve essere solo un evento fine a se stesso, magari con un posto fisso nel calendario delle varie manifestazioni. Al contrario, intende qualificarsi come un progetto che si dipana ogni giorno dell’anno per proporsi poi a novembre come grande occasione di incontro, scambio, condivisione. Un progetto capace di produrre effetti sulla società del suo complesso, dall’economia alla cultura alla sanità, e che non potrà fermarsi fino a che la parità di genere non sarà davvero realizzata. Prospettiva che la Regione Toscana ha fatto davvero sua, in particolare in questa legislatura, grazie alla sensibilità e all’attenzione del presidente Eugenio Giani.

L’edizione di quest’anno è, se possibile, ancora più ricca delle precedenti: per proposte in calendario, per qualità degli ospiti e per esperienze, per varietà dei temi trattati. Solo per fare qualche esempio: ci apriamo all’arte contemporanea, con una mostra di grande rilievo – per i valori artistici ed etici – al Teatro del Maggio; ci inoltriamo in un terreno decisamente inesplorato come quello dell’urbanistica di genere; presentiamo la Carta etica per lo sport delle donne, che la Toscana, prima regione in Italia, ha deciso di adottare; e domenica 18 invaderemo le piazze e le vie di Firenze con il nostro “Pedale rosso”: un’idea di Marianella Bargilli, col supporto di un campione quale Paolo Bettini, che ci vedrà insieme a due atlete afgane, le sorelle Yulduz e Fariba Hashimi, costrette a fuggire dall’Afghanistan dei talebani per ritrovare da noi la libertà di pedalare, fino ad arrivare a sfilare sotto la bandiera del loro paese alle ultime Olimpiadi. A dimostrare, tra le altre cose, che la battaglia per i diritti in qualsiasi paese del mondo riguarda tutte e tutti noi e ci riguarda sempre. Il viaggio prosegue. Non è previsto ritorno a casa. E sarà importante il pezzo di strada che riusciremo a fare in questi giorni, insieme.

*Capo di gabinetto Regione Toscana

e ideatrice della Toscana delle Donne