Giovedì 19 Dicembre 2024

In campo per la parità: "Ho faticato il triplo per arrivare dove sono"

La direttrice di Mita Academy a Firenze parla della campagna contro la violenza e dell'importanza dell'indipendenza economica delle donne nel settore della moda.

"La violenza non è mai di moda". E’ lo slogan attorno a cui è stata realizzata, in occasione del 25 novembre, la cartolina firmata da Mita Academy, la scuola nata per promuovere le eccellenze del Made in Italy e la diffusione del know how italiano in tutto il mondo con particolare attenzione alle tradizioni del nostro territorio e allo sviluppo sostenibile. "La distribuiremo tra i nostri ragazzi e all’interno delle fiere di settore che ci ospitano. Anche noi vogliamo fare la nostra parte per sensibilizzare sempre più persone". Sono le parole di Antonella Vitiello, direttrice Mita Academy, il primo Istituto Tecnologico Superiore (ITS) toscano altamente professionalizzante per i profili tecnici nella moda.

Qual è il significato della vostra cartolina?

"Noi parliamo di violenza a 360 gradi. Perché la violenza può riguardare le donne, i bambini, gli stranieri, i disabili. La violenza va combattuta in tutte le sue forme, soprattutto in un settore come quello in cui operiamo noi, ossia la moda, in cui spesso si annidano sfaccettature più subdole. Penso agli stereotipi che ti impongono per esempio dei canoni estetici. Invece noi vogliamo affermare la bellezza della differenza, la bellezza della pluralità. E’ quello che, attraverso i nostri corsi, stiamo insegnando ai ragazzi".

Cosa può aiutare le donne a raggiungere la parità?

"Il primo passo è l’indipendenza economica. E’ l’unica via per uscire da una relazione malata. Cosa possono fare le istituzioni? Aiutare le donne ad “andare via” dalle mura della sofferenza offrendo magari alloggi a canoni calmierati".

Lei è una donna al vertice di un importante istituto. Si è mai sentita discriminata?

"Tante di noi hanno dovuto faticare il triplo e c’è chi non ha mai avuto il ruolo che meritava perché donna. Io stessa, che oggi sono direttrice, all’inizio della mia carriera ho dovuto combattere per affermarmi in un mondo di uomini. Parlo degli anni ’80-’90. Ho studiato architettura quando nelle classi il 70% era rappresentato dal sesso maschile e sono stata una delle prime donne ad aprire uno studio professionale da titolare. Ma ho dovuto lavorare il triplo per conquistare il rispetto dei clienti, dei colleghi, dei fornitori".

In questi anni si sono fatti passi da gigante.

"Oggi sempre più donne ricoprono ruoli importanti e di prestigio. Ed è stato merito di tutte noi. Ognuna di noi, nel suo piccolo, ha fatto un passo in avanti verso il cambiamento. Oggi la società è migliore grazie al coraggio di tutte".

Su cosa si basa il modello didattico Mita Academy?

"L’obiettivo è fornire ai giovani opportunità di lavoro qualificato nel settore made in Italy e creare profili che siano in linea con una domanda continuamente in evoluzione. Mita garantisce un’offerta didattica di tipo tecnico/scientifico basata sull’acquisizione di competenze mediante la metodologia del ’learning by doing’ con tassi di placement record. Il 98% dei nostri ragazzi trova lavoro. E la maggior parte sono donne".

Rossella Conte