"Confesercenti è un’associazione in cui le donne rivestono importanti ruoli ed il loro contributo è fondamentale. Nel commercio, nel turismo e nei servizi un terzo delle imprese è donna. Per questo vogliamo esserci anche noi, in prima fila in difesa delle donne con il nostro motto che è un po’ anche la filosofia attorno a cui mettiamo in campo i nostri progetti: Libera di scegliere". È il pensiero di Ilaria Scarselli, vicepresidente di Confesercenti metropolitana Firenze e presidente di Impresa Donna, il coordinamento dell’imprenditoria femminile di Confesercenti Firenze.
“Libere” innanzitutto dal punto di vista economico...
"È importante che le donne siano indipendenti, abbiano un lavoro e un reddito proprio. La dipendenza economica dal partner è spesso una condizione che impedisce alle donne di interrompere una relazione di abusi. Dobbiamo promuovere i diritti".
Qual è il contributo che Confesercenti può dare a questo cambiamento culturale?
"Ci stiamo impegnando per sensibilizzare attraverso i nostri negozi, le nostre botteghe e attività tutta la popolazione su un tema che necessita dell’impegno di tutti. Bisogna parlare del tema non soltanto il 25 novembre, ma 365 giorni l’anno".
Come Impresa Donna siete anche impegnate con una campagna di sensibilizzazione, ma soprattutto di formazione.
"Fare impresa può essere un’opportunità per crearsi un reddito e per una realizzazione personale, ma occorrono preparazione ed un percorso mirato. Un sostegno che i nostri sportelli Confesercenti sono in grado di offrire. Quello che ripeto sempre è che non bisogna mai smettere di educare e formare alla parità di genere".
In occasione della Giornata contro la violenza sulle donne avete lanciato un’iniziativa: “Camminiamo insieme”. Qual è il significato?
"Da piazza Signoria siamo arrivate a piazza Santa Croce fino alle Murate, dove ha sede la Casa delle Donne. Insieme abbiamo ricordato le storie delle donne vittime di violenza. Un percorso che abbiamo fatto tutte insieme, nessuna è sola".
La violenza sulle donne non riguarda solo l’ambiente domestico ma anche i posti di lavoro. Come si inverte la rotta?
"Aggiungerei anche che non riguarda solo le dipendenti, ma anche le imprenditrici quando per esempio si relazionano con i fornitori o i clienti. Alle donne diciamo che non bisogna mai sottovalutare nemmeno il singolo episodio e che bisogna denunciare".
La strada per la parità è ancora lunga. Cosa possono fare le istituzioni?
"Noi donne imprenditrici abbiamo bisogno di servizi locali che ci vengano incontro e ci permettano di lavorare: dall’assistenza sanitaria a scuole e asili che possano garantire una flessibilità di orario".
Rossella Conte