Barberino del Mugello (Firenze), 24 novembre 2024 – La domanda è sempre la stessa, da troppi anni. “Com’eri vestita quando ti hanno violentata?”. Terribile, banale, contro la storia e il progresso e anche ferocemente maschilista, parola ormai desueta e surclassata da “patriarcale”.
Ora per abbattere pregiudizi e stereotipi ma anche urlare a gran voce la vicinanza a tutte le donne che hanno vissuto un’esperienza così terribile e mandare un forte segnale a tutte coloro che attualmente sono vittima di stalking o violenza, arriva un’importante iniziativa a Barberino Outlet, la cittadella dello shopping a prezzi molto vantaggiosi per abbigliamento, accessori e lifestyle a cavallo tra Toscana e Emilia Romagna. Frequentata a maggioranza proprio dalle donne, e di tutte le età.
Un grido di ribellione e di solidarietà per ribadire alle donne che non sono sole e che tramite il 1522 possono chiedere aiuto e denunciare molestie e violenze. Tutto per celebrare con ancora più forza la Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne (domani). Così dopo la tappa al Tribunale di Milano, fino a domenica 1° dicembre arriva a Barberino Design Outlet l’esposizione “COM’ERI VESTITA”, adattamento italiano, a cura di Libere Sinergie, di un progetto nato negli Stati Uniti, a cura dell’Università dell’Arkansas e sostenuto da Amnesty International con il supporto di IED.
Libere Sinergie (Associazione impegnata nella prevenzione e nel contrasto di ogni forma di violenza e discriminazione fondata sulla differenza di genere) ha sviluppato lo spin-off italiano e realizzato la prima esposizione che ha generato numerose tappe in sinergia con Associazioni, Scuole, Università, Tribunali.
Ed ecco i “pezzi dello scandalo” che se possibile mortificano ancora di più le donne, umiliandole anche nel modo di vestire. Una domanda che nessuno farebbe mai a un uomo. Un paio di jeans e un maglioncino a collo alto, un pigiama, un tubino nero, un camice da lavoro, un tailleur grigio, una tuta. Sono solo alcuni dei 17 abiti esposti dietro ai quali c’è una storia. Una storia di violenza. Una storia di una donna che non solo è stata vittima ma che si sente anche chiedere, anche durante le indagini, come fosse vestita. Come se una maglietta o una gonna fossero anche loro colpevoli di aver provocato l’idea della violenza. Assurdo, ingiusto, incivile.
“COM’ERI VESTITA?” è infatti una domanda che ancora troppo spesso viene rivolta alle donne vittime di violenza sessuale.
Adesso questa esposizione di abiti ha l’obiettivo di far riflettere, in modo molto forte ma facilmente comprensibile, sul tema della vittimizzazione secondaria che porta a cercare nell’abbigliamento della vittima una qualche responsabilità.
Un messaggio chiaro e potente di affrancamento a queste idee pericolose e dannose.
Mostra a ingresso gratuito tutti i giorni fino al 1 dicembre presso l’unità 121 di Barberino Outlet. Per ulteriori informazioni visita il sito: www.barberinooutlet.it