Martedì 5 Novembre 2024

“Ti scanno, ti ammazzo”: perseguita la ex e sfonda la porta di casa, arrestato dai carabinieri a Catania

San Pietro Clarenza: l’uomo, un 50enne, è ai domiciliari. La vittima, una 41enne, ha raccontato ai militari sei anni da incubo. Fondamentale la tempestività dell’intervento

San Pietro Clarenza (Catania), 21 luglio 2024 – Minacce e atti persecutori. Parole come “apri questa porta che ti scanno, ti ammazzo, ti scippo la testa”. Un’altra storia di violenza sulle donne. Questa ovlta arriva da San Pietro Clarenza (Catania). Prima di essere arrestato dai carabinieri di Gravina, il 50enne pregiudicato è riuscito a buttare giù la porta di casa della ex.

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La richiesta di aiuto e la corsa contro il tempo

L’uomo è stato arrestato per “atti persecutori”. Ed è stata una corsa contro il tempo. La donna, una 41enne, ha chiesto aiuto al 112, il Radiomobile ha raggiunto la casa in tempi record, grazie anche a una conoscenza profonda del territorio. Quando sono arrivati i militari si sono trovati di fronte all’uomo e ai vicini, accorsi alle grida della donna.  Che appena ha visto i militari è uscita di casa e li ha raggiunti in strada, rassicurata dalla loro presenza, iniziando così a raccontare di essere stata insultata e minacciata dall’ex durante una lite telefonica, in seguito alla quale lui l’aveva raggiunta in casa, dove si trovava con i 2 figli minorenni e un’amica. In particolare, la vittima e la testimone hanno riferito ai militari che l’uomo aveva rotto la porta di ingresso dell’abitazione a calci, con il chiaro intento di aggredire la ex: “Apri questa porta che ti scanno, ti ammazzo, ti scippo la testa!”.

A quel punto la donna si era rifugiata in un’altra stanza, chiusa da un cancelletto in ferro, mentre i figli tentavano di calmare il padre, senza però riuscirci perché il 50 enne, in preda ad una furia incontenibile, non potendo raggiungere la signora, iniziava a rompere oggetti in casa, scaraventando anche in terra il televisore della cucina.

Una storia di ordinaria violenza

La donna ha raccontato ai militari che questa situazione durava ormai da sei anni. A quell’epoca, infatti, la coppia si era separata e lui era andato a vivere in un’altra abitazione, durante i quali il marito aveva sempre cercato di intromettersi nella sua vita, appostandosi nei pressi della casa coniugale per accertarsi delle sue frequentazioni e creandole problemi per la gestione dei figli, insultandola e minacciandola continuamente. Raccolti, dunque, tutti gli elementi di prova a carico dell’aggressore, i Carabinieri lo hanno arrestato e posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, che ne ha convalidato l’arresto e ordinato la misura cautelare degli arresti domiciliari.