Venerdì 7 Marzo 2025
PATRIZIA TOSSI
QN X le Donne

8 marzo, proteggere il cuore delle donne: “Abbiamo sintomi diversi, ecco come riconoscerli”

I segnali dell’infarto sono diversi da quelli degli uomini. Perché è importante sottoporsi allo screening per le malattie cardiovascolari. “Le donne vivono di più, ma la salute è a rischio”

8 marzo, progettere il cuore delle donne

8 marzo, progettere il cuore delle donne

Anche le donne corrono rischi cardiovascolari, ma sono meno informate sulle conseguenze. Per anni ci hanno spiegato che l’infarto si riconosce dal dolore al braccio e al petto, senza dirci che nelle donne i sintomi sono diversi. Ci hanno anche detto che sono i maschi quelli più colpiti dai problemi al cuore e, per questo, son ancora poche le donne che si sottopongono a screeining di prevenzione. Per fortuna, oggi la medicina è più orientata al genere e può parlare alle donne per aiutarle a tutelare la loro salute. 

"La valutazione di tale rischio nella donna - spiega Adele Lillo, cardiologa e referente nazionale del gruppo di studio Malattie Cv di genere Arca - dovrebbe essere eseguita lungo tutto il suo arco di vita, e deve essere considerato come dinamico, in quanto può modificarsi in qualunque momento. Infatti, il riconoscimento precoce e il trattamento dei fattori di rischio possono alterare la traiettoria degli eventi cardiovascolari avversi”.

Malattie cardiovascolari: le differenze tra uomini e donne

Le malattie cardiovascolari rappresentano una delle principali cause di mortalità a livello globale. Tuttavia, esistono differenze significative tra uomini e donne in termini di prevalenza, manifestazione clinica, risposta ai trattamenti e vissuto emotivo e cognitivo, e ciò influenza la consapevolezza delle pazienti, le strategie di prevenzione e gli approcci terapeutici, rendendo necessari focus specifici sul rischio cardiovascolare nelle donne. Le donne tendono a manifestare sintomi atipici rispetto agli uomini, con conseguente ritardo nelle diagnosi e nel trattamento terapeutico.

A ciò si aggiunge l'impatto di fattori di rischio genere-specifici, quali sindrome dell'ovaio policistico, menarca precoce, terapie contraccettive orali, ansietà e depressione, le complicanze della gravidanza, le malattie autoimmuni, menopausa prematura, terapie per cancro al seno. Eppure, la consapevolezza pubblica e professionale di queste importanti differenze rimane bassa, come dimostrano diversi studi.

I sintomi dell’infarto nelle donne

L’infarto può essere avvertito quando è ancora possibile intervenire, ma è importante sapere che i sintomi nelle donne sono spesso differenti da quelli che si manifestano negli uomini. “Le donne, infatti, hanno maggiori probabilità di presentare sintomi diversi dal dolore o dal fastidio al petto”, spiegano gli esperti. Ecco quali sono i segnali da ricordare: 

  • bruciore di stomaco;
  • dolore al collo, alla schiena, alla gola o alla mascella;
  • difficoltà nella digestione;
  • nausea e vomito;
  • sudorazione abbondante;
  • stanchezza, stordimento;
  • affanno e dispnea.

Carin Women Survey: cosa dicono i dati

Meno informate degli uomini sui propri rischi cardiovascolari, le donne partecipano meno ai programmi di screening, con conseguenze negative sulla prevenzione e sulla gestione delle malattie cardiovascolari. E la scarsa consapevolezza è confermata anche da Carin Women Survey, lo studio multicentrico osservazionale condotto da Arca (Associazioni regionali cardiologi ambulatoriali), che ha coinvolto 49 ambulatori cardiologici su tutto il territorio nazionale. Su 5.600 pazienti intervistate, poco più del 10% si è ritenuta ad alto rischio cardiovascolare.

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Le donne vivono di più, ma con più rischi per la salute

Le donne vivono più a lungo, ma in condizioni di salute peggiori. Il 51% del carico sanitario femminile – si legge in una nota di Arca – è causato da malattie comuni a entrambi i sessi, ma con maggiore prevalenza o un impatto differente sulle donne. Circa il 60% di tutto il carico di cattiva salute, inoltre, si manifesta in età lavorativa, con conseguenze su reddito e benessere familiare, una criticità che si aggiunge ad altre differenze già presenti a livello sistemico.

Ictus, infarto e tumori: i fattori di rischio delle donne

Le patologie cardiovascolari, insieme a quelle oncologiche, sono le principali cause di mortalità e disabilità in Italia per la popolazione femminile e per questo considerate ad alto impatto economico. Hanno un costo annuale di circa 41 miliardi di euro, di cui 3/4 legati a costi diretti e 1/4 a quelli indiretti, e comportano in media 59 giorni di lavoro persi. Solo ictus e infarto pesano sul carico di cattiva salute femminile per il 10%, a dimostrazione dell'importanza di attuare politiche di prevenzione mirate al target femminile.