Lunedì 25 Novembre 2024
Teresa Scarcella
QN X le Donne

25 novembre, ribelliamoci alla violenza: oggi a Firenze la mobilitazione di QNxLeDonne

Dalle 11, in piazza della Signoria, giornalisti e giornaliste del gruppo insieme alle istituzioni, a tanti ospiti, agli studenti e insieme a voi

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Una foto della nostra iniziativa dello scorso anno, sempre a Firenze

Firenze, 25 novembre 2024 – “E senza scudi per proteggermi né armi per difendermi, né caschi per nascondermi o santi a cui rivolgermi. Con solo questa lingua in bocca e se mi tagli pure questa, io non mi fermo, scusa. Canto pure a bocca chiusa”. Oggi prendiamo in prestito le parole di Daniele Silvestri per rispondere a chi vuole mettere a tacere le donne che si ribellano alla violenza, che sia fisica, psicologica o economica, per sfidare chi la compie, ma anche chi la nega o la sminuisce, chi giustifica un atteggiamento prevaricatore dentro casa, al lavoro, per strada.

Il 25 novembre non è solo una data, una giornata internazionale come tante altre, è il simbolo di quelle battaglie quotidiane che le donne portano avanti, con fatica e cicatrici, è la giornata di chi resiste e di chi muore lottando per la propria libertà, per la propria autodeterminazione come donna. Oggi è il giorno, ma non è solo un giorno sia chiaro, in cui si scende nelle piazze per far sentire le proprie voci, per mostrare i propri volti, per far sentire la propria presenza, per fare rumore contro il silenzio assordante che a volte divora tutto. Quel silenzio che spesso arriva dopo uno schiaffo, dopo un calcio, dopo un insulto, dopo un pianto, dopo l’ultimo respiro.

Oggi è il giorno in cui le giornaliste e i giornalisti del nostro gruppo editoriale, nell’ambito del progetto nato l’anno scorso #QNxLeDonne, scendono in piazza della Signoria, accanto a voi e con voi, per urlare in faccia alla violenza sulle donne, per dire un “basta” collettivo che faccia sobbalzare dalle sedie chi non vuole sentire o vedere. Anche a bocca chiusa. Perché se da solo il brusio è un flebile suono, insieme diventa un boato fastidioso, difficile da ignorare. “Guarda quanta gente c’è, che sa rispondere dopo di me. A bocca chiusa” direbbe sempre Silvestri. E allora bisogna lottare per le 84 donne uccise quest’anno in ambito affettivo/familiare, per le 96 dello scorso anno e per tutte le altre ancora. Per le donne che chiedono aiuto ai centri anti violenza. 

L’appuntamento di oggi inizierà alle 11, in piazza della Signoria, proprio sotto Palazzo Vecchio. Dopo aver ascoltato alcune canzoni diventate simbolo di questa battaglia, apriranno la manifestazione Agnese Pini, direttrice di tutte le testate del gruppo, e la sindaca Sara Funaro. Sul palco saliranno poi l’assessora Benedetta Albanese, il governatore Eugenio Giani, la console degli Stati Uniti Daniela Ballard, la capo di gabinetto della Regione Toscana Cristina Manetti, il presidente del consiglio comunale di Firenze Cosimo Guccione e il presidente del consiglio regionale Antonio Mazzeo. Tanti i nomi del mondo del cinema, della cultura e dell’attivismo che hanno risposto ’presente’ e che parleranno alla piazza: le scrittrici Antonella Lattanzi e Saliha Sultan, la vice presidente di Artemisia Petra Filistrucchi, la regista Cinzia TH Torrini e l’attore Francesco Montanari. Si chiude sempre in musica, con una performance live della cantante Ginevra Di Marco. In piazza ci saranno le associazioni di categoria, di volontariato e, soprattutto, tanti studenti e studentesse delle scuole superiori.

Il progetto continua anche sui quotidiani cartacei e sul digitale. Oggi i quotidiani cartacei del gruppo hanno un incarto speciale dedicato alla giornata, con un’immagine di copertina realizzata dalla fumettista e autrice Alice Milani (Pisa, 1986). Sui nostri canali social e web abbiamo lanciato la campagna social “Voci contro la Violenza(qui il link con le videotestimonianze), 30 personaggi dal mondo della letteratura, del cinema, della musica uniti per ribadire attraverso il loro contributo, in un video, l’impegno del gruppo editoriale contro qualsiasi forma di abuso, molestia o prevaricazione. Perché ognuno di noi, uomini e donne, giovani e adulti, può fare la propria parte, può dare il proprio contributo in questo percorso collettivo verso il cambiamento culturale.