Firenze, 25 novembre 2024 – Oggi è il giorno in cui gridare “basta” ha un significato in più. Nella giornata contro la violenza sulle donne il nostro gruppo editoriale, nell’ambito del progetto nato l’anno scorso #QNxLeDonne, organizza un grande evento in piazza della Signoria a Firenze, tutti insieme per gridare e fare rumore.
La manifestazione è iniziata alle 11, davanti a Palazzo Vecchio. Ad aprire l’evento Agnese Pini, direttrice di tutte le testate del gruppo, la sindaca di Firenze Sara Funaro, poi tanti ospiti istituzionali e del mondo della cultura e dello spettacolo: il presidente della Regione Eugenio Giani, l’assessora Benedetta Albanese, la console degli Stati Uniti Daniela Ballard, la capo di gabinetto della Regione Toscana Cristina Manetti, il presidente del consiglio comunale di Firenze Cosimo Guccione e il presidente del consiglio regionale Antonio Mazzeo, le scrittrici Antonella Lattanzi e Saliha Sultan, la vice presidente di Artemisia Petra Filistrucchi, la regista Cinzia TH Torrini e l’attore Francesco Montanari. In piazza le associazioni di categoria, di volontariato e, soprattutto, tanti studenti e studentesse delle scuole superiori.
A concludere l'evento un ultimo appello della direttrice Agnese Pini ai ragazzi e agli uomini in piazza: "Aiutateci, siate i nostri alleati. Perché questa battaglia possiamo vincerla insieme". A chiudere la manifestazione è la “Canzone del Maggio” di Fabrizio De André
Sul palco anche la vice presidente del Centro Artemisia, Petra Filistrucchi: "Grazie alle nostre alle nostre istituzioni che sono accanto a noi ogni giorno nel contrasto alla violenza maschile sulle donne. Questo evento ha un valore importante a livello simbolico e per la visibilità che dà al tema della violenza maschile, che non è un’emergenza ma un fenomeno strutturale, non è qualcosa che riguarda le donne o gli uomini marginali ma ci riguarda tutte".
Poi ha proseguito: "Le richieste di aiuto che sono arrivate ad Artemisia nei primi nove mesi di questo anno sono oltre 1060, le persone che a noi si sono rivolte 840. Se pensate che una donna su 3 ha subito violenza nella sua vita, guardiamoci intorno e pensiamo quanto ci riguarda, pensiamo quanto è difficile poterne parlare. Potete anche voi chiedere aiuto se vedete qualcosa"
Emoziona la scrittrice afghana Saliha Sultan Mohamad: "Grazie per avermi permesso di dire no alla violenza insieme a voi. Le donne nel mio Paese - ha detto - vivono in un sistema oppressivo, dove non hanno diritto di uscire, di parlare, di lavorare, non hanno nemmeno un volto. Io sono fortunata, io sono privilegiata, io sono scappata. Ma mi chiedo perché in un Paese così emancipato, come è possibile che vengono uccise ancora le donne? Il cambiamento siamo noi e insieme possiamo costruire un futuro migliore dove le donne non debbano più lottare per la loro dignità, per la loro libertà, anche la libertà religiosa. Il futuro siete voi studenti, siamo noi, siamo noi donne che non dobbiamo mai smettere di lottare per i nostri diritti"
Cosimo Guccione, presidente del consiglio comunale di Firenze: "Noi uomini non possiamo ritenerci immuni, non siamo innocenti se non vediamo, se non cogliamo, se non contribuiamo a costruire un nuovo modo, un modo diverso di vedere le nostre compagne, sorelle, amiche e colleghe. Nel nostro caso specifico, come figure istituzionali, abbiamo anche la possibilità e il dovere di contribuire al cambiamento con iniziative molto concrete, anche a livello normativo: abbiamo bisogno di norme, prassi efficaci di difesa delle donne e di tutte le persone che possono divenire vittime di sopraffazione"
Cristina Manetti, capo di gabinetto della Regione Toscana, ha fatto riferimento alla presenza dell'attore Francesco Montanari "perché le parole sono importanti e devono essere anche gli uomini a pronunciarle. I diritti delle donne - ha proseguito - sono diritti di tutti". Poi Montanari si è rivolto agli uomini: "Iniziamo a usare bene le parole, fanno la differenza. Cosa faremmo noi uomini se vivessimo al contrario quello che vivono oggi le nostre sorelle, le nostre compagne. Conosciamo l'altra persona, solo conoscendola si può rispettare"
"Non ho mai detto a nessuno del mio aborto e lo sto dicendo a voi perché è importantissimo: tutte le donne hanno subito violenza ostetrica prima o poi, in qualsiasi modo, e non ne parliamo mai perché non vogliamo ricordarcelo, perché abbiamo paura". Così la scrittrice Antonella Lattanzi. "Tutte le donne hanno avuto paura di fare un figlio e non lo possiamo dire perché sembriamo delle madri snaturate, anche questa è violenza sulle donne. La funzione di una scrittrice in una società come questa diventa anche una funzione politica per dire no alla violenza sulle donne in tutti i campi. Che nessuno possa dire più: devi decidere se vuoi essere una persona che lavora o essere una madre"
"La realtà è che ho sempre dovuto lottare e queste battaglie di libertà si riflettono sulle donne protagoniste dei miei film", ha raccontato la regista Cinzia Th Torrini. "Il primo schiaffo l'ho preso a 15 anni, dal mio primo ragazzino, poi seguito da anni di abusi, di violenze. Ma a aiutarmi è stata mia mamma, che mi ha fatto uscire da quel circolo di violenza, è stato grazie a lei. Io racconto questa mia storia personale perché sia di aiuto a tutte le donne che ci si trovano oggi".
“Oggi è il giorno in cui al centro dei nostri pensieri, della nostra azione c’è quello di creare una cultura perché non si parli più di violenza di genere, perché non si parli più di femminicidio”. Ha esordito così Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana. "Facciamo di questo giorno un impegno per tutto l’anno: perché il 25 novembre sia 365 giorni l’anno”
Sul palco la sindaca di Firenze, Sara Funaro: "Questo seme gettato lo scorso anno continua a crescere per dire no alla violenza sulle donne non solo il 25 novembre, ma tutti i giorni. Ci vuole un cambio di mentalità - ha detto Funaro - e il cambiamento parte da ognuno di noi. Siamo protagoniste di un cambiamento necessario. Ai ragazzi qui presenti dico: siete voi il primo motore del cambiamento"
In piazza a Firenze ci sono anche le rappresentanti di "Donna Vita Libertà" Firenze, donne iraniane che dicono no alla violenza in tutti i paesi e in tutte le forme
"Le parole creano mondi. E' una battaglia di parole, come spiega la Bibbia la vita nasce dalla parola, quindi è importante chiamare le cose con il loro nome. Tutto quello che si dice crea e cambia il mondo: le parole sono politiche - così la direttrice Agnese Pini - Pensate alla parola femminicidio: fino a 15 anni fa non esisteva, oggi quella parola identifica la vita delle donne che sono state uccise, che hanno lottato per dire no, che ne sono rimaste vittime. Quindi è una battaglia anche di parole, per contrastare la violenza e la discriminazione. Per cambiare le cose serve un lavoro quotidiano di donne e uomini. Siamo tutti coinvolti, non c'è nessuno che possa dirsi escluso, deve essere un impegno comune e come l'anno scorso abbiamo preso spunto dalla terribile vicenda di Giulia Cecchettin: da allora non è cambiato l'impegno e non sono cambiate le cose, le donne continuano a morire".
In piazza moltissimi studenti, più di 500, con un grande striscione rosso contro la violenza sulle donne
Ad aprire l'evento di Firenze "A bocca chiusa" di Daniele Silvestri, una delle canzoni diventate simbolo della battaglia contro la violenza sulle donne
In piazza della Signoria c'è anche Stefano Massini a dare il suo contributo al nostro evento. Scrittore, drammaturgo pluripremiato, voce autorevole tra le più interessanti, l'autore fiorentino non ha voluto perdere l'occasione per portare la sua testimonianza. "E' importante ribadire l'impegno contro la violenza non solo con la voce, non basta dirlo - ha affermato Massini - ma è importante che dalle parole si passi ai fatti veri, concreti, per dare anche il proprio esempio, farsi vedere dai tantissimi ragazzi e ragazze delle scuole presenti in piazza. E deve essere un impegno costante, non basta un giorno"
Il progetto continua anche sui quotidiani cartacei e sul digitale. Oggi i quotidiani cartacei del gruppo hanno un incarto speciale dedicato alla giornata, con un’immagine di copertina realizzata dalla fumettista e autrice Alice Milani (Pisa, 1986)
Sono stati quasi ottomila gli arresti per i reati del Codice Rosso nel 2024, più di quelli compiuti nell'intero 2023. Sono stati per l'esattezza 7. 928 dall'inizio dell'anno gli arresti eseguiti dai carabinieri che nell' impegno a garantire la sicurezza delle donne e prevenire situazioni che possano degenerare, prestano particolare attenzione ai cosiddetti «reati spia», ovvero a quei delitti come gli atti persecutori, i maltrattamenti contro familiari e conviventi e le violenze sessuali, spesso precursori di epiloghi tragici e fatali per le vittime
Il cuore di Firenze, piazza della Signoria, ospita per il secondo anno, l'evento organizzato dal nostro gruppo editoriale nell'ambito del progetto #QNxLeDonne. L'inizio è fissato alle 11.
Trenta persone, i cui volti e le cui testimonianze hanno accompagnato lettori e lettrici dei nostri quotidiani in un percorso di avvicinamento e sensibilizzazione al 25 novembre 2024, hanno aderito alla campagna social lanciata da QNxleDonne #Vocicontrolaviolenza. I video sono disponibili a questo link.