Mercoledì 14 Agosto 2024

"E lucevan le stelle" Due grandi concerti aprono le celebrazioni L’entusiasmo di Veronesi

"E lucevan le stelle"  Due grandi concerti  aprono le celebrazioni  L’entusiasmo di Veronesi

"E lucevan le stelle" Due grandi concerti aprono le celebrazioni L’entusiasmo di Veronesi

di Beppe Nelli

TORRE DEL LAGO

Quattromila posti del concerto di Lucca con Beatrice Venezi esauriti in un batter d’occhio. E’ soddisfatto, presidente Veronesi?

"Abbiamo cercato di aumentare la capienza. Questo dimostra che c’è fame di musica pucciniana anche a lucca, non solo a Viareggio e Torre del Lago. La scommessa è portare grandi nomi all’interno delle celebrazioni. Siamo in trattativa con Zubin Mehta e la Filarmonica della Scala, orchestre di Vienna e assemblement giovanili, il grandi direttore Ivan Fischer, Daniele Gatti, e per il 2024 il Maggio Musicale Fiorentino. L’obiettivo è fare delle celebrazioni un successo che porterà nel quadrilatero pucciniano Lucca-Pescaglia-Torre del Lago-Viareggio un’attrattività di livello internazionale, in aggiunta a quella del Festival, che abbia ricadute nel futuro con progetti che potranno diventare permanenti".

Che tipo di progetti?

"Un grande progetto pucciniano su tutto il territorio con un’orchestra riconosciuta come l’orchestra di Puccini, magari Puccini Land: con grandi direttori musicali per rendere attrattiva tutta la Lucchesia. Un ampliamento del potenziale già grande che esprime il Festival di Torre del Lago".

A proposito di Festival: come giudica la sortita del sottosegretario Sgarbi contro la Bohème sessantottina?

"Dal Festival mi hanno mandato una diffida a non parlare con la stampa di questo. Come artista non sono tenuto a parlare delle cose della Fondazione".

Ma lei è di casa a Torre del Lago.

"Sono stato nominato direttore artistico nel 1998, e nel ’99 col governo D’Alema feci mettere in bilancio soldi della Presidenza del Consiglio per il rilancio del Pucciniano con la sponsorizzazione dei 100 anni di Tosca. Da allora ho lavorato al Festival Puccini creando le condizioni attraverso i rapporti col governo Amato, e quelli successivi, per avere fondi ingenti anche attraverso nuove leggi che hanno permesso al presidente della Fondazione Manrico Nicolai di costruire un nuovo teatro, acquisire le terre per la Fondazione, e rilanciare un Festival radicato nel tempo. Mio padre Umberto era ministro, è stato un lavoro lunghissimo. La mia passione per Puccini non nasce oggi, è un lavoro e una presenza sul territorio con un impegno personale che data ormai 25 anni".

Quando è stata la primissima volta che ha eseguito uno spartito di Giacomo Puccini?

"Fu quando creai l’Orchestra Cantelli all’inizio degli anni Novanta. Allora uno dei brani che eseguivamo spesso era l’elegia Crisantemi, lavoro geniale. Poi nel 1995 il Pucciniano mi chiese di fare il progetto di Suor Angelica e fu la prima opera pucciniana che ho diretto, al Politeama di Viareggio. Oggi sono diventati tutti pucciniani, ma 25 anni fa si pensava che la Fondazione fosse destinata alla chiusura perché non c’erano le condizioni per andare avanti. Andrea Palestini fece una grande opera di risanamento, ma tanti non avevano fiducia nel futuro. Ora c’è tanta pompa e sono tutti pucciniani, grazie al grande lavoro fatto per 25 anni a disturbare i potenti di turno per chiedere soldi".

In questi anni il mondo della lirica è cambiato?

"Trenta anni fa si parlava solo del Festival Rossini di Pesaro. Era l’unico accreditato nelle istituzioni. Stava prendendo corpo l’ipotesi del Festival Verdi ma il Festival Puccini era considerato un’iniziativa goliardica di qualche viareggino. Non c’erano indirizzi di governo. Poi la crescita del Pucciniano ha creato appetiti e rivalità. Prima il mondo musicale era più semplice, con più istituzioni a disposizione, meno problemi e meno artisti professionisti. Oggi il mondo musicale è estremamente avvelenato, quasi tutti i teatri hanno problemi, guardiamo il San Carlo di Napoli o il Maggio. Quindi c’è più competizione tra i tanti professionisti che si contendono la gestione dei teatri".

Invece le celebrazioni pucciniane decollano. O no?

"Decollano. Il galà del 16 luglio a Torre del Lago riunirà alcuni dei più grandi artisti lirici del mondo: Vittorio Grigolo e Fabio Sartori, considerati i due maggiori tenori del panorama internazionale; Camilla Nylund soprano lirico pieno, grande wagneriana e forse la più grande Tosca di oggi; l’azera Afag Abbassova, e il baritono Ambrogio Maestri che è un mito vivente. Daniel Oren dirigerà l’Orchestra del Comunale di Bologna. Sarà un galà nelle terre pucciniane come non si vede da decenni, gratuito per tutta la cittadinanza su prenotazione. Siamo all’altezza o no? Vediamo se il pubblico risponde: da tempo non c’era a Torre del Lago questa concentrazione di star tutte insieme. Ma anche a Lucca un direttore in grande ascesa come Beatrice Venezi dirigerà l’Orchestra del Carlo Felice di Genova e tre artisti di grande importanza quali Carmen Gianattasio, Marco Berti e Massimo Cavalletti".