Domenica 17 Novembre 2024
Antonio De Matteis
Pitti

Mercati favorevoli al menswear. Un’energia nuova

Mercati favorevoli  al menswear  Un’energia nuova

Mercati favorevoli al menswear Un’energia nuova

di Antonio De Matteis *

Dopo un’edizione invernale di grande energia e con numeri che gradualmente ci stanno riportando alle dimensioni pre Covid, la 104esima edizione di Pitti Immagine Uomo che si apre oggi a Firenze è chiamata a consolidare quegli elementi positivi e a ispirare, rafforzare gli ordini della distribuzione italiana e internazionale di alta qualità per le collezioni estive di moda maschile del 2024. Gli espositori saranno circa 830, esteri per il 40%, l’affluenza dei compratori potrebbe nuovamente superare quota 14mila, soprattutto grazie all’atteso ritorno dei retailers cinesi, coreani e giapponesi, alle conferme europee e americane, ai nuovi mercati.

Ma è proprio la felice complessità di Pitti Uomo che porta un elemento oggettivo di ottimismo. Il ruolo di apertura ufficiale della stagione internazionale, la predilezione per la qualità e l’innovazione, la capacità di selezionare le punte più avanzate e rappresentative del settore restando aperti alle tante voci della moda e del lifestyle maschili, sono solo una parte dei fattori di successo: il salone è infatti il crocevia di marchi affermati, giovani talenti e brand emergenti, di culture ed estetiche diverse, di tendenze e merceologie che esprimono la grande varietà delle scelte dei consumatori, di eventi speciali dentro e fuori dalla Fortezza da Basso…

Ne cito due, fra i tanti che meritano: la sfilata di una maison che ha fatto la storia della moda, Fendi, alla nuova Factory poco fuori Firenze e l’inedita performance multi disciplinare del giovane talento californiano Eli Russell Linnetz. Il format del salone conferma poi le nuove sezioni introdotte a gennaio e amplia le modalità espositive, con percorso dinamico e mai scontato che rispecchia le rinnovate esigenze del mercato.

Se da un lato Pitti Uomo è la piattaforma di riferimento per gli scambi commerciali e la promozione delle caratteristiche distintive dei marchi, dall’altro è il termometro che ci aiuta a misurare la temperatura del settore, il grado di fiducia degli operatori, offrendoci così elementi preziosi per leggere il prossimo futuro. A Firenze si ritrova infatti una comunità internazionale fortemente integrata e qualificata – produttori dell’intera catena manifatturiera, distributori, media, istituzioni di diverso livello e competenza – che esercita una rilevante e diffusa influenza su opinioni e comportamenti. Se è concessa una nota personale, di tutto ciò iniziai a rendermi conto sin dalla mia prima partecipazione al salone al seguito di mio padre – era il 1982 – e poi ancora meglio dal 1986 quando iniziai a lavorare per il gruppo Kiton, che da allora espone a Pitti Uomo.

Ma è soprattutto adesso, all’esordio come presidente di Pitti Immagine, in duplice veste quindi, che sento questa missione di Pitti al servizio del sistema come particolarmente importante. Stiamo vivendo anni di profondi eppur rapidi cambiamenti e di instabilità, nessuno lo nasconde. Ma, ugualmente, nessun attore del nostro sistema si è fermato in attesa di un qualche intervento dall’alto, anche se dobbiamo rendere atto ai nostri recenti governi e all’attuale, come alle istituzioni europee, di aver affrontato in successione crisi gravissime con spirito finalmente solidale e azioni coordinate.

Cosa ci aspetta nei prossimi mesi? Le informazioni disponibili sui risultati dei primi mesi del 2023 sono ancora frammentarie, ma nell’insieme suggeriscono risultati incoraggianti. In Italia, la fiducia dei consumatori è in aumento anche nel primo trimestre dell’anno, trainata dalle valutazioni positive sulla situazione economica generale. Lo stesso vale per il retail e per le imprese manifatturiere: in particolare i produttori di beni di consumo vedono gli ordini in crescita dopo la temporanea battuta d’arresto di fine 2022.

L’abbigliamento maschile ha fatto registrare buone performances di vendita – soprattutto in Francia, Germania, Stati Uniti, Corea del Sud, Giappone, Spagna, Gran Bretagna e Olanda – con dinamiche persino superiori alla moda donna. Anche le previsioni sui mercati esteri sono incoraggianti, seppur in lieve rallentamento sul 2022, che però ha segnato aumenti record. Nel 2023 in Europa i consumi sono previsti crescere intorno all’1% al netto dell’inflazione (al 6% tenendone invece conto).

L’economia americana continua a mostrarsi in buona salute e l’impatto dell’aumento dei tassi di interesse dovrebbe limitarsi ai beni durevoli e al mercato immobiliare. Anche la riapertura del mercato cinese avrà un effetto positivo sulla congiuntura internazionale. L’abbandono della politica Zero Covid ha fatto rialzare le previsioni di crescita dell’economia cinese e dei consumi interni. Un dato per tutti: le vendite al dettaglio di moda nel primo trimestre 2023 sono aumentate di circa il 20%, dopo un 2022 sempre negativo. Buon Pitti Uomo e buon lavoro a tutti.

*Presidente Pitti Immagine