Domenica 17 Novembre 2024

L’identità addosso Lubiam protegge storia e qualità

L’identità addosso  Lubiam protegge  storia e qualità

L’identità addosso Lubiam protegge storia e qualità

di Eva Desiderio

"Arriviamo in Fortezza da Basso per questo Pitti Uomo per l’estate 2024 con un animo decisamente positivo. Torniamo a Firenze con gioia e molto interesse dopo la pausa per il Covid da gennaio 2020 e l’entusiasmo per la fiera e per confrontarci col mercato ed i buyer dal mondo è grande". Così Giovanni Bianchi, amministratore delegato di Lubiam e direttore ufficio stile di tutte le linee del gruppo di Mantova, che conferma come "le vendite vanno bene in tutto il mondo".

Molta la soddisfazione per il successo riscontrato con le nuove linee che intercettano non solo un cambiamento nei gusti dei consumatori ma anche il ritorno di una eleganza che non trascura più le occasioni d’uso più eleganti. "Riscontriamo molti consensi per Luigi Bianchi Cerimonia e Luigi Bianchi Flirt oltre che per la linea alta di gamma Luigi Bianchi Sartoriale – illustra Bianchi – quello degli abiti da cerimonia è un mercato che funziona, nel 2022 abbiamo raggiunto il traguardo di + 22% di vendite e anche L.B.M. 1911 funziona benissimo. Portiamo a Pitti tutte le nostre linee principali, una vetrina insostituibili per i nostri prodotti".

Al centro dell’interesse dei consumatori collezioni sempre più leggere, fresche e colorate e a questi desideri Lubiam con l’esperienza che gli proviene dai tempi lontani della fondazione della sartoria a Mantova nel 1911 risponde con ricerca e innovazione. "Ci sono tanti toni pastello – continua Giovanni Bianchi – toni naturali come il sabbia, ma anche punte di glicine e di verde salvia, azzurri polverosi e perfino il rosa antico per lui. Il nostro è un uomo che ha voglia di cambiare il guardaroba e questo sentimento è trasversale anche per età. Anzi: la capsule Blackout guarda ad un consumatore giovane che ama il nero e un look più schematizzato".

Dentro molti capi c’è un anima stretch, di cui ormai poche linee fanno a meno, per garantire il massimo del comfort e della libertà di movimento. Sono materiali leggeri e sostenibili uniti a mischie di lino e cotone, lino e seta, lana e seta. Le giacche sono tutte sfoderate, e stanno in un pugno, e anche il mercato italiano è in ripresa e risponde bene tanto che garantisce ancora "quasi la metà del fatturato" come spiega Luigi Bianchi. I consumi aumentano anche in America, dove c’è una grossa ripresa dell’abbigliamento formale dopo troppi anni di streetstyle. "Gli americani hanno riscoperto e stanno capendo il valore dell’eleganza e questo è un sentimento trascinatore", dice Giovanni Bianchi che conferma a 45 milioni di euro il fatturato 2022 di Lubiam con previsioni ottime per il 2023 per arrivare a 54 milioni di euro.

"Il mercato giapponese che pure seguiamo da molti anni è un po’ in riposo, guardano alla moda maschile con più prudenza – aggiunge Bianchi – mentre l’Europa nel complesso con punte in Francia, Spagna, va bene. Tira la Corea del Sud, quello è un bel mercato perché i clienti hanno voglia del mondo italiano e delle sue eccellenze".

Il Gruppo Lubiam con le sue linee vanta una rete commerciale di 1300 punti vendita, di questi 800 sono in Italia. L’azienda mantovana ha acquisito anche il marchio Gabriele Pasini che marcia bene e garantisce estrosità di stile e qualità artigiana. "Con Gabriele Pasini guardiamo a un consumatore che ama vestire in un modo non più solo classico ma disinvolto e innovativo. Una persona che ama la moda e il bel prodotto – commenta Giovanni Bianchi – che adora vestire e farsi notare".

Sorprendente oltre ai capi da cerimonia l’affermarsi dell’abito da sposo come pezzo forte del guardaroba maschile dell’uomo di oggi, con valori simbolici e di desiderio pari a quelli della donna. "L’abito per lo sposo deve essere sfarzoso, è un giorno importante quello delle nozze e va celebrato anche nel look – conclude l’amministratore delegato – e perfino con accostamenti audaci di colori e tessuti, come il verde smeraldo e tanti effetti damascati. Del resto è bello sentirsi un po’ pavoni!".