Sabato 27 Luglio 2024

Firenze e Milano unite nel segno della moda

Firenze e Milano unite  nel segno della moda

Firenze e Milano unite nel segno della moda

di Claudio Capanni

Dall’alleanza con Milano sull’asse moda-cultura, ai lavori di restyling della Fortezza da Basso pronta a diventare un polo congressuale sempre più internazionale. Il sindaco di Firenze, Dario Nardella, anei giorni di Pitti Immagine Uomo che trasformerà la nostra città in una delle capitali internazionali della moda, fa il punto sulle ricadute del comparto e sulle prospettive future di Firenze.

Sindaco Nardella, il primo cittadino di Milano, Beppe Sala, sarà presente con lei all’inaugurazione del salone. Un gesto per sancire l’alleanza Firenze-Milano nel nome della moda. Quali sono le prospettive future?

"La partecipazione di Beppe Sala all’inaugurazione di Pitti Uomo è una bellissima notizia. E’ la prima volta nella storia della manifestazione e segno che l’asse con l’altra grande città della moda italiana è sempre più forte. Sono fermamente convinto che Firenze e Milano debbano lavorare insieme, il Made in Italy ha bisogno della forza delle sue città, non della loro divisione. Questo rapporto tra città e tra città e mondo delle imprese è vitale per rafforzare il sistema moda nella competizione internazionale, perché i nostri competitor sono fuori dai confini nazionali, ma anche per fare delle città della moda le pioniere di uno sviluppo che sposi sostenibilità e circolarità".

Quest’anno Pitti apre con un rinnovamento nel board.

"Il nuovo cda, con il nuovo presidente Antonio de Matteis, risponde all’esigenza della città di avviare un nuovo corso per la più importante fiera di moda maschile nel mondo valorizzando tutto ciò che di buono è stato fatto fino a ora. Questa nuova squadra dovrà lavorare sempre più gomito a gomito con il Centro di Firenze per la moda italiana e i soci istituzionali valorizzando al massimo l’unicità del modello fiorentino che vede un costante dialogo tra il pubblico e il privato, modello di successo che ci ha permesso di conquistare sempre più posizioni in ambito nazionale e internazionale".

Fendi per la prima volta non sfilerà a Milano ma nella factory della maison a Bagno a Ripoli. Quali prospettive intravede da sindaco metropolitano per il nostro distretto?

"C’entra con l’asse di cui parlavo prima e che evidenzia lo stretto legame tra le città della moda e, per quanto riguarda Firenze, la crucialità di tutta l’area metropolitana. Il nostro territorio è un unicum dove possiamo avere tutti i diversi settori della filiera produttiva: il sistema della formazione con le scuole, le competenze, le aziende anche piccole e i brand internazionali, la creatività e la storia. Gli investimenti di grandi gruppi come LVMH e Kering lo dimostrano, a Scandicci c’è l’Art Lab di Gucci, a Bagno a Ripoli ha aperto lo stabilimento di Fendi, in centro c’è l’Accademia dei mestieri di Louis Vuitton, marchio che nel frattempo ha trovato anche ‘casa’ a Pontassieve con un nuovo atelier che diventerà il principale sito di produzione interamente dedicato alla pelletteria della maison in Italia".

Come si presenta quest’anno Firenze all’appuntamento?

"Abbiamo investito e continueremo a farlo. A partire dalla rivoluzione tramviaria: entro marzo 2024 finiranno i lavori della Vacs (variante) al centro storico e poi partirà il pre-esercizio; per la linea verso Bagno a Ripoli è già arrivata l’offerta e i lavori partiranno entro l’anno mentre per il ramo Rovezzano la fine dei lavori è stimata nel 2026, in concomitanza con la riqualificazione del Franchi e dell’area di Campo di Marte; e per la costruzione della Linea 4, attraverso l’appalto integrato, sono arrivate le offerte. Gli investimenti per il completamento del sistema tramviario sono pari a 1,1 miliardi di euro, di cui circa 450 milioni derivanti dal Pnrr".

A che punto sono i lavoro dei padiglioni per la nuova Fortezza?

"A fine anno abbiamo aggiudicato il padiglione Bellavista con Firenze Fiera abbiamo concordato di iniziare i lavori a luglio dopo Pitti. Entro giugno mandiamo in gara anche il padiglione Machiavelli in modo da cominciare dopo con il Bellavista. Poi entro l’anno tocca al Cavaniglia. I capitolati prevedono di gestire le interferenze per non interrompere le attività fieristiche: Si tratta di 68 milioni di euro che ci permetteranno di consegnare a Pitti una struttura all’avanguardia".