di Francesca Tacconi*
Fotografo, direttore artistico, sceneggiatore, cantante d’opera, fashion designer: Eli Russell Linnetz, aka ERL, è tutto questo, contemporaneamente. E lo è con quella visione larga, tra l’orizzonte e il sogno, che hanno gli americani di Venice Beach, West Coast. E con quella freschezza e luminosità che traducono l’American Dream in capi colorati e preziosi, tra lo streetwear di lusso e la tradizione del memory quilting.
A Pitti Uomo 104 presenta, per la prima volta, la sua collezione menswear che incrocia lo spirito della California Couture, capsule disegnata per Dior Homme su invito di Kim Jones, con la maestria della manifattura italiana. Eli progetta e realizza gli abiti nello stesso modo in cui progetta e costruisce i palchi per i concerti di Lady Gaga o Kanye West, in grande.
Con quella amalgama scintillante tra vero e verosimile, invenzione e realtà, che è la magia del cinema hollywoodiano.
Per Firenze non sarà solo una sfilata, in tarda serata il 15 giugno a Palazzo Corsini, ma anche una potente installazione pensata per la Fortezza da Basso, introdotta dalle parole sulla grande parete del Liceo all’ingresso di Pitti Uomo: Make Believe, che vuol dire "facciamo che"... e che è un invito al sogno e all’immaginazione.
E allo stupore, quello che coglierà i visitatori quando si troveranno di fronte alla scena finale del film-culto di fantascienza ’Il pianeta delle scimmie’, fedelmente ricostruita sul cortile centrale della fiera. ERL ha trovato fiducia e casa a Dover Street Market; leggenda vuole che abbia incontrato una sola volta Rei Kawakubo (l’anima del negozio più famoso del mondo insieme al marito Adrian Joffe)
e che lei abbia così sentenziato: in giapponese Eli vuol dire genio. Gli abbia poi voltato le spalle e se ne sia andata. Non è anche questa la narrazione magica delle storie della moda?
*Coordinatrice Eventi Speciali Pitti Immagine