di Antonio Cristaudo*
A questa edizione di Pitti Uomo il coefficiente di internazionalità sarà più alto di sempre. Vedremo designer emergenti e brand affermati, tutti capaci di sviluppare in modo personale collezioni iper contemporanee, spesso in aperta contaminazione tra Oriente e Occidente. Tra le iniziative di punta, dalla Cina arriva una finestra utile a comprendere meglio i gusti dei giovani consumatori – Millennials e Generazione Z in prima linea – e i trend di un mercato che è tra i più importanti per la moda.
L’azienda cinese Consinee, leader nel mercato dei filati pregiati con una filiera certificata e sostenibile, porta in Fortezza un progetto speciale curato da Labelhood, il più grande incubatore di fashion di designer emergenti in Cina. Alla Sala Ottagonale, le capsule di nomi che hanno interpretato l’essenza dei filati Consinee. Dalla forte identità dei capi gender-fluid di Ponder.Er all’estetica moderna e minimalista di Nullus, fino all’eleganza irriverente di Luca Larenza. Il set di allestimento sarà curato da Archivio Personale, studio creativo rinomato per le esperienze immersive.
Torna a Pitti anche il Giappone, non solo con numeri di compratori che ci aspettiamo crescere sempre di più, ma anche con la seconda edizione del progetto J∞Quality. A Futuro Maschile si vedrà in anteprima la collezione disegnata da Masato Koyama del brand Heugn, prodotta da cinque realtà manifatturiere giapponesi d’eccellenza, assieme alla nuova esclusiva collezione capsule realizzata per J-Quality da Aldo Maria Camillo, vero talento italiano del menswear. A fare da garante al progetto è Hirofumi Kurino, conosciuto come un vero ’fashion oracle’, per lo stile inconfondibile capace di fare tendenza.
E poi gli Stati Uniti, con il debutto a Pitti Uomo del progetto speciale Detroitissimi: alle Costruzioni Lorenesi, ecco un collettivo di brand basati a Detroit - Michigan: B.May Bags, Boswell, Detroit Denim, Deviate, K.Walker Collective. Uno showcase che esprimerà il meglio della creatività made in Detroit, dal denim handmade, agli accessori, allo streetwear sostenibile. A presentarlo il College for Creative Studies (Ccs), università americana prestigiosa nella formazione della moda. E chi ha detto che Detroit era famosa solo per le auto e la musica?
Non poteva mancare anche a questa edizione Scandinavian Manifesto, fin dal suo lancio, qualche stagione fa, una delle aree più apprezzate del salone, frutto della collaborazione tra Pitti Immagine e la piattaforma fieristica Ciff X Revolver Copenaghen. Siamo quindi molto felici di presentare una nuova selezione di brand scandinavi, soprattuto Danimarca e Svezia.
Non meno importante, ci tengo a citare Young Italian Start up Around the World, iniziativa insieme a ICE Italian Trade Commission – che ci supporta anche nel far arrivare a Firenze i migliori buyer e la stampa internazionale – dedicata alle start-up del Made in Italy. Un’area speciale e una stretta selezione di nomi da tenere d’occhio - Just, LHOOQ, Mosso Sunwear, Pasot, Pedü Original e Rovi Lucca.
Perché a ogni edizione Pitti Uomo racconta le tendenze più forti del momento e i nomi emergenti dai diversi scenari della moda globale: novità spesso imperdibili per i compratori, i giornalisti e gli influencer riuniti in Fortezza da Basso, in arrivo a Firenze da oltre cento paesi del mondo.
*Direttore Commerciale
e Sviluppo Pitti Immagine