di Alessandro Benigni
COLLODI (Pistoia)
Una grande festa in un’atmosfera da fiaba per l’evento-clou delle celebrazioni per i 140 anni dalla prima pubblicazione de Le avventure di Pinocchio, edito nel 1883. Un anniversario che la Fondazione Nazionale Carlo Collodi, presieduta da Pier Francesco Bernacchi, celebra con un intero anno di iniziative che vedono le nostre testate Qn, La Nazione, il Resto del Carlino e Il Giorno, insieme al portale Luce! nel ruolo di media partner. Una giornata densa di emozioni, partita dall’immancabile "C’era una volta… un pezzo di legno" per bocca dell’attore Corrado Oddi, dalla piazzetta dei Mosaici di Venturino Venturi del Parco di Pinocchio, con il saluto del presidente del consiglio regionale della Toscana Antonio Mazzeo. Un saluto che è un preciso impegno politico: "Pinocchio è uno dei volti più belli della nostra regione nel mondo, la rappresentazione della bellezza. Abbiamo una legge sui grandi toscani – annuncia – e all’interno di questa cornice faremo anche noi la nostra parte per sostenere questa realtà". Impegno che promettono anche il neo-sindaco di Pescia, Riccardo Franchi ("Accrescere la rilevanza di Collodi con un’accoglienza migliore, a partire dalla viabilità"), nonché il vicesindaco di Lucca, Giovanni Minniti, che insieme alle altre autorità anticipano la conversazione su quella fiaba unica e universale, senza luogo e senza tempo, che è Pinocchio.
Un confronto ricco di spunti, condotto da Agnese Pini, direttrice di Qn, La Nazione, il Resto del Carlino e Il Giorno, che tra le tante sfaccettature ricorda Lorenzini come "uno dei primi e più grandi collaboratori della Nazione, con i suoi articoli pieni di storia e cultura, della socialità del tempo, di sagaci analisi politiche e pungenti polemiche". Insieme a lei il padrone di casa Bernacchi, la presidente dell’Edizione Nazionale delle Opere di Carlo Lorenzini, Daniela Marcheschi, lo storico e presidente del Vittoriale degli Italiani, Giordano Bruno Guerri e Lorenzo Franchini dell’Università Europea di Roma. Sul "segreto" di Pinocchio, il libro più tradotto al mondo, Bernacchi ha maturato la sua spiegazione: "È una bella storia di vita, comprensibile, senza luogo e senza tempo, che si adatta a tutte le civiltà". Eppure il capolavoro di Lorenzini è nato in un periodo storico-culturale preciso, ben tratteggiato da Guerri: "L’Italia di allora era un Paese poverissimo, in condizioni orribili. Basti pensare che Geppetto deve vendere la giacca per comprare un libro".
Un contesto dove Lorenzini lascia un’impronta fondamentale per le generazioni a venire. Per Daniela Marcheschi parliamo di "una figura scomoda, impegnata, femminista. È lui a creare la caricatura letteraria". "Un romanzo di formazione – le fa eco Franchini –. Non c’è ambiguità nell’insegnamento di Pinocchio, anche nel doppio finale. Uno drammatico, l’altro gioioso. Si rimarca la dicotomia tra legno e carne". A chiudere il pomeriggio la presentazione della mostra e del catalogo Pinocchio sono io! di Silvano "Nano" Campeggi e la proiezione del trailer girato a Collodi To the Point-Pinocchio, mentre le luci della sera hanno fatto da cornice al "Galà per Pinocchio", nel giardino di Villa Garzoni, condotto da Oddi. Il clou della serata il concerto del tenore pop Giuseppe Gambi, nuovo talento della musica lirica italiana, che ha ammaliato il pubblico con il concerto "Un viaggio nelle melodie più belle".
Nell’intervallo tra prima e seconda parte del galà la consegna dei premi "140 anni di Pinocchio", andati alla direttrice Pini e ai giornalisti Guglielmo Vezzosi e Federico Monechi, al questore di Pistoia, Olimpia Abbate, agli imprenditori Elia Bertola e Francesco Marri, al presidente del sistema museale di Lucca, Alessandro Colombini, al direttore Speed, Moreno Giacometti, al curatore della mostra Miti, fiabe e leggende incontrano Pinocchio, Emiliano Landi, all’avvocata Iane Maffei.