Un/Natural è l’ultimo appuntamento presso Torrso dell’omonima rassegna espositiva pensata per Pesaro 2024, che vuol essere la summa conclusiva del discorso intavolato durante l’anno nello spazio indipendente pesarese. Gli argomenti attorno al binomio di Natura e Cultura che hanno avuto quattro focus tematici (io altro, naturale artificiale, corpo ambiente, organico inerte) sono qui ribaltati nei generi artistici che Riccardo Baruzzi, Rudy Cremonini, Matteo Fato, Michelangelo Galliani, Nicola Samorì e Davide Tranchina affrontano ognuno col proprio linguaggio. Sono state selezionate dai curatori Alberto Zanchetta e Michele Cotelli sei opere, realizzate fra il 2016 e il 2024, una per ognuno degli autori nati tra il ’72 e l’81 tra l’Emilia Romagna e
l’Abruzzo, per sondare quel limite dove cultura e natura frizionano. Dopo secoli di scienza normalizzante dove qualsiasi fenomeno dell’esistenza ha trovato una spiegazione nelle discipline di indagine, nelle arti sono invece fermentati interrogativi attorno al tema esistenziale della perdita: il senso nel mito e del rituale, la vita e la morte sono divenuti degli innaturali e i linguaggi artistici ne sono diventati il campo della sensibile manifestazione. Agli artisti è divenuto necessario elaborare nuovi linguaggi per ridiscutere il ritratto, la natura morta, il paesaggio, la veduta di interni, la fotografia e la statuaria. L’esposizione intende "trarre le somme, ma anche le differenze, da un insieme che contiene tutte le possibili contraddizioni del binomio Natura/Cultura". Quest’ultima esposizione si arrende all’idea che la natura si perpetua all’infinito attraverso il ciclo delle stagioni, mentre la cultura anela all’immortalità, pur allontanandosi dall’essenza stessa della vita.