Effetto Capitale della Cultura? Per gli operatori del settore turistico ancora non si vede e non si sente nulla. Insomma non c’è alcun ritorno per adesso. E tutto questo benché abbiano riaperto sotto queste festività per nemmeno una manciata di giorni, quasi una improvvisata, anche due alberghi solitamente chiusi nel periodo invernale: il President e anche l’Holiday. Chi non ha dubbi sull’argomento è Nardo Filippetti che in città ha tre alberghi di cui uno solo aperto, l’ex Cruiser ora ‘Charlie‘. "L’effetto Capitale della Cultura? Per il momento non si sente assolutamente nulla, ma occorre anche aggiungere che questo non è il periodo migliore perché siamo sotto le feste e anche perché molte persone sono in vacanza. Per riuscire a capire qualcosa e cioè se c’è qualche effetto e un ritorno, bisognerà attendere febbraio. A qual punto forse si capirà qualcosa. Per il momento direi che il ritorno non esiste". E la dimostrazione che non ci sia stata domanda arriva dai fatti perché Filippetti ha tenuto in queste festività, sia l’Excelsior che il Nautilus, chiusi.
Ma se si gira pagina il panorama non cambia, perché anche Fabrizio Oliva ex presidente degli albergatori e titolare anche di un tour operator, è in sintonia con il collega. "La gente che si è vista in giro per la città in questi giorni? Sono tutte persone che avevano programmato gite per fine anno e non hanno nulla a che vedere con Pesaro Capitale della Cultura, un po’ quello che è accaduto lo scorso anno. Questo è un dato di fatto tanto che tutti gli hotel aperti hanno lavorato e quasi tutti hanno fatto il pieno. Noi per esempio abbiamo già prenotato al Flaminio anche il Capodanno del prossimo anno dagli ospiti che abbiamo appena avuto. E forse allungheranno le giornate fino all’Epifania del 2025".
Quindi Capitale della Cultura pari a zero?
"Diciamo che per il momento l’unico effetto che abbiamo avuto è stato quello con una agenzia austriaca che ci allungherà la stagione su 4 hotel perché arriveranno austriaci dal 20 settembre fino alla fine di ottobre. Questo contratto è arrivato grazie anche a Pesaro Capitale della Cultura ma è stato tutto un lavoro nostro. Secondo me – continua Oliva – stante la situazione, la primavera ce la siamo già giocata poi se ne parlerà, per vedere gli effetti, in autunno e magari anche nei prossimi due anni. La serata Caterpillar in piazza? Aiuta a far conoscere ma credo anche che il 90 per cento delle persone che erano lì, erano tutti pesaresi. Perché se c’è stata gente venuta da fuori città, onestamente non so dove possano aver alloggiato fatta eccezione per gli organizzatori che sono andati all’Hotel Vienna che aveva appena riaperto. E quelli che erano in hotel con serate e veglioni organizzati e programmati già da tempo non credo proprio che abbiano lasciato gli alberghi per andare in piazza".
m.g.