Mercoledì 25 Dicembre 2024

Toni chiari e comfort. Corto Maltese ispira l’inverno di L.B.M. 1911

di Eva Desiderio "Ho pensato a Corto Maltese per ispirarmi nello stile di L.B.M. 1911 per la collezione inverno 2024-2025 che...

Toni chiari e comfort. Corto Maltese ispira l’inverno di L.B.M. 1911

di Eva Desiderio

"Ho pensato a Corto Maltese per ispirarmi nello stile di L.B.M. 1911 per la collezione inverno 2024-2025 che presento a Pitti Uomo 105". Così racconta Giovanni Bianchi, amministratore delegato del Gruppo Lubiam di Mantova e responsabile dell’ufficio stile di L.B.M. 1911 e Luigi Bianchi Sartoria. "Corto Maltese è un personaggio che racconta di avventure – continua Bianchi – un sognatore, ironico, elegante e coraggioso come nei fumetti che Hugo Pratt che iniziato a creare dal 1967 e fin dalla prima storia di esordio con Una ballata dal mare salato ha uno stile inconfondibile. Così dovrebbero essere gli uomini di oggi".

Atmosfere da fumetto ovattato, tinte acquerellate e grigiate, niente di urlato e colori tagliati coi neutri e i grigi. Il bianco delle vele per completi sciolti e liberi e tantissima maglieria anche nella versione ’sartoriale’ a riprova della maestria degli artigiani dell’azienda storica del Made in Italy, la Lubiam (nome nato nel 1939 che deriva dall’acronimo del fondatore Luigi Bianchi) ora alla quarta generazione con Giovanni Bianchi, dopo la tenacia e il valore del primogenito di Luigi, Giuliano Bianchi, entrato in fabbrica nel 1925. Ancora una volta la moda maschile italiana racconta una storia di famiglia, piena di avventura e nobili sorprese, come ricordano anche le imprese di Corto Maltese.

"Abbiamo quasi abbandonato il blu nella collezione del prossimo inverno di L.B.M.1911 – illustra ancora Giovanni Bianchi – preferendo toni più chiari come il sabbia, il bianco della schiuma del mare e tutti i cromatismi naturali. Il comfort per noi è un must ma sempre con una certa forma, per un’eleganza moderna. Perciò, proponiamo lane molto morbide con anima natural stretch con un elastico non sintetico ma eco che racconta della nostra attenzione all’ambiente e alla sostenibilità fin nei minimi dettagli delle collezioni. E ancora tante giacche di maglia pur restando sempre nel filone del formale. Perché dopo il Covid – dice Giovanni Bianchi – penso che si tornata la voglia di vestirsi con stile, dopo tanto sportivo e informale".

I clienti di L.B.M. 1911 hanno per la maggior parte tra i 30 e i 40 anni e dalle analisi sul consumatore negli ultimi tempi si è visto come vada bene anche la vendita on line. "Siamo stupiti dalle consultazioni del nostro sito da parte dei diciottenni – continua l’ad Bianchi – e questo fa ben sperare nel futuro".

A Pitti Uomo il Gruppo Lubiam presenta anche la collezione Luigi Bianchi Sartoria, quella per gli abiti da cerimonia e per le occasioni più eleganti che racconta la storia sartoriale di questa azienda che ha sempre puntato molto anche sul formale e sui tessuti di eccellenza. Cashmere, lana e seta, alpaca: qui si concentra la massima ricerca di preziosa leggerezza. "Perché al giorno d’oggi il cliente conosce quello che vuole – racconta Bianchi – ama la qualità e apprezza l’abito su misura. Noi per questo abbiamo l’etichetta dedicata Luigi Bianchi Sartoria, coi sarti che ricevono su appuntamento i clienti in negozio per le misure e gli ordini e le prove. In Italia abbiamo 70 punti vendita, nel mondo 220 e così il totale dei multibrand sale a 290. Per ora non abbiamo negozi diretti ma stiamo valutando alcune opportunità in questo senso. Abbiamo molte richieste di aperture ma più all’estero che nel nostro Paese".

"La nostra collezione Sartoria – continua con soddisfazione Giovanni Bianchi – è sempre più completa di accessori, con scarpe, maglieria, pochette. Produciamo tutto a Mantova la Luigi Bianchi Sartoria ma anche in Europa a seconda della tipologia di prodotto. Con L.B.M. 1911 abbiamo invece 1300 multibrand nel mondo".

I mercati di riferimento sono l’America, l’Europa, il Medio Oriente, la Corea, il Giappone e anche l’Australia. Gli incrementi del 2023 sono saltii del +25% sul 2022 e +15% rispetto al periodo pre-Covid. A Mantova lavorano 300 persone, per produrre oggi "meno pezzi ma più duraturi per un’economia circolare che funzioni per davvero, per prodotti attuali per tanto tempo – conclude l’ad e direttore creativo del Gruppo – per scartare meno prodotto con un progetto di ringiovanimento che va dalle forme dell’abito da uomo fino al cambiare le fodere usurate. Insomma lunga vita al prodotto".