Sabato 28 Dicembre 2024
Diego Casali
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In maremma è più dolce il naufragar

Alzate la visiera del casco, abbassate i finestrini dell’auto. Preparatevi a respirare a pieni polmoni la primavera. Campi di girasole, prati verdi, animali al pascolo. E poi il mare. Che si avvicina o si allontana a elastico in base alle allungate curve della variante Aurelia. Benvenuti al Sud. Della Toscana, naturalmente. Benvenuti in un luogo dai confini allungati. Dove l’esperienza non è di quelle fuori dalla realtà, ma comunque ai limiti del terrestre. O del terreno? Sì, perché con un po’ di fantasia potreste pensare di trovarvi catapultati su un altro pianeta. Basterà che premiate con delicatezza sull’acceleratore dell’emozione. 

Tra i luoghi dell’estremo meridione della provincia di Livorno c’è la Val di Cornia. Siete, anche se non tecnicamente, in Maremma. Dovrete posizionare la vostra bussola verso il cuore delle Colline Metallifere. Non esitate a deviare per Campiglia Marittima. Sappiatelo, il mare è distante due mani di minuti. Il borgo collinare val bene una sosta. La direzione è quella del Parco Minerario e dell’enorme cava di calcare che disegna tutto il territorio. Vi sembrerà di essere in un ambiente ostile. La Rocca di San Silvestro appare come un villaggio fortificato sorto intorno al X secolo grazie allo sfruttamento dei giacimenti minerari. Sì, sembra d’esser fuori da mondo. Assai lontano dal vicino arenile di San Vincenzo. Altrettanto dal meraviglioso golfo di Baratti. Impostate il navigatore, di rientro dal Parco Minerario, e concedetevi un tuffo. Altrimenti proseguite verso Suvereto, borgo di sapori e di vino, alla volta di Monterotondo Marittimo. 

Avete varcato il confine, entrando nella provincia di Grosseto. Anche se sembra di essere sulla luna. Nel Parco delle Biancane, appena tre chilometri dal paese montano, vi trovate nel regno della geotermia toscana, dove il sottosuolo regala vapore. L’impianto di Enel è immenso e lo si tocca passando tra un tornante e l’altro verso l’area delle Biancane: il suo ‘bicchiere’ rovesciato si staglia al tramonto contro il mare di Piombino. Abbandonate il vostro carro e provate a camminare tra quelli che gli indigeni chiamano i ‘fumacchi’ in mezzo al bianco delle rocce e un panorama da brivido.

Per tornare tra gli umani, basta rientrare sulla variante Aurelia a Follonica. Sull’asse cartesiano del viaggio inoltratevi nel profondo Sud toccando il capoluogo Grosseto e raggiungete il bivio di Albinia. In direzione Manciano, vi aspetta il traguardo ben noto di Saturnia. Sulla strada che porta alle capitali del tufo, potreste pensare a una salutare immersione (totalmente free, nel senso del prezzo...) nelle acque termali. Se non volete aprire il portafoglio nello stabilimento, optate per le ‘cascatelle’. Ristorati dal bagno riprender la via verso l’entroterra maremmano è certo più gradevole. Anche perché i serpentoni d’asfalto son tutt’altro che semplici da digerire. Sarete ripagati nella dall’apparizione della Piccola Gerusalemme. Lassù, sul cucuzzolo di un torrione di tufo, la meraviglia di Pitigliano, vi stregherà già in lontananza. Ancor prima di giocare a nascondino tra i vicoli del borgo o aver assaggiato lo sfratto, il dolce ebraico a base di noci e miele. Il naufragar sarà ancor più dolce in Maremma, seppur lontan dal mare.