Martedì 2 Luglio 2024
MARCO PRINCIPINI
Giornata Mondiale

Tour, la ’regia’ di Cassani: "Tappe di grande livello. Una bellissima vetrina per le nostre eccellenze"

La soddisfazione del presidente dell’Ente di promozione turistica regionale. Oltre 200 stazioni televisive collegate da tutto il mondo, volano le prenotazioni.

Tour, la ’regia’ di Cassani: "Tappe di grande livello. Una bellissima vetrina per le nostre eccellenze"

Tour, la ’regia’ di Cassani: "Tappe di grande livello. Una bellissima vetrina per le nostre eccellenze"

E’ all’impegno di Davide Cassani e alla “prova di forza” dimostrata dall’Emilia-Romagna nel mettere in piedi, in poche settimane, in epoca Covid (era il 2020) i Mondiali di Ciclismo su strada a Imola (evento seguito da circa 1 miliardo di spettatori), che si deve la scelta di ASO (Amaury Sport Organisation), ente organizzatore del Tour de France, e del suo responsabile Christian Prudhomme, di far partire quest’anno, per la prima volta in 111 anni, la Grand Boucle (il grande boccolo, uno dei soprannomi della corsa gialla) da Firenze, con le prime tre tappe in Emilia- Romagna. Uno straordinario evento, non solo sportivo, che attraverserà ben 38 località della Regione, in un territorio in cui il ciclismo vanta grandissime tradizioni e radici popolari. L’arrivo di una corsa così prestigiosa genera un grande impatto mediatico e crea indotto, con oltre 200 TV collegate da tutto il mondo (1,8 milioni di spettatori presenti lungo il percorso tra Toscana, Emilia- Romagna e Piemonte) e oltre 300 mila presenze negli alberghi per le 3 tappe, con un indotto calcolato che supera i 120 milioni di euro.

E proprio Cassani, che ha corso il Tour nove volte, commentandolo da cronista diciotto (a cui si aggiungerà, con questa edizione, la diciannovesima occasione), “racconta” che tipo di spettacolo daranno i campioni nelle tre tappe Firenze-Rimini, Cesenatico-Bologna e Piacenza-Torino, i cui tracciati sono stati definiti anche con la preziosa consulenza dell’ex CT della Nazionale Maschile di Ciclismo e attuale presidente dell’Ente di Promozione Turistica Regionale.

"La prima tappa – spiega Cassani – sarà già molto impegnativa: i corridori dovranno affrontare quasi 4.000 metri di dislivello, si scende da Firenze e si inforca in territorio toscano il Passo dei Tre Faggi, una lunga salita, poi discesa verso Galeata, nel forlivese, ma non senza aver prima affrontato un’altra salita, quella al Passo delle Forche. Poi il Passo del Carnaio, da Santa Sofia in discesa verso Bagno di Romagna, quindi Mercato Saraceno, dove con il celebre Barbotto si entra nel vivo della gara. E’ la salita storica della Granfondo Nove Colli di Cesenatico, ma ricordo anche quando fu lo scenario delle imprese di Eddy Merckx e Manuel Fuente ad un Giro d’Italia". La “carovana gialla” salirà quindi fino a Perticara, per poi scendere verso Novafeltria, poi San Leo, con la sua impegnativa salita, che a 50 chilometri dall’arrivo farà selezione. Ci si muoverà poi verso San Marino, per affrontare Monte Maggio, la prima parte della salita alla Repubblica di San Marino, poi gli ultimi sei chilometri sempre all’insù. Dal Gran Premio della montagna di San Marino ci sono 30 km all’arrivo, per metà in discesa e metà pianura. Su questa tappa mi aspetto una bella battaglia, potremmo avere un arrivo spettacolare sul lungomare di Rimini, con trenta o quaranta corridori tutti insieme.

La seconda tappa cambia registro, con la prima parte pianeggiante, da Cesenatico attraverso Ravenna e Faenza, e le prime salite dure, ma brevi, del Monticino, a Brisighella, e della Gallisterna a Riolo Terme (la salita del Mondiale 2020). Quindi l’ingresso nell’Autodromo di Imola, e poi via lungo la Via Emilia fino a Bologna. Ad allungare il gruppo prima dell’ingresso nella città dei portici Unesco ci saranno le due “salitelle” del Botteghino e Monte Calvo. Ecco poi San Luca, iconica salita della tappa iniziale del Giro d’Italia 2019 e solitamente palcoscenico finale del Giro d’Emilia. "Sarà una “trampolino di lancio” ideale per campioni del calibro di Van Der Poel e Alaphilippe (anche se quest’ultimo non ci sarà), una salita di 1.500 metri, ma durissima", sottolinea Cassani.

La terza tappa, di 230 chilometri, da Piacenza a Torino, è la più lunga del Tour, quasi tutta pianeggiante, "per la gioia dei velocisti". Chi sarà secondo Cassani il favorito della gara? E Pogacar sarà in grado di bissare la storica doppietta Giro d’Italia e Tour de France di Pantani nel 1998? "Sicuramente lo sloveno si è fatto voler bene dai tifosi e ha un buon “rapporto” con il Tour, essendoselo aggiudicato già nel 2020 e 2021 e terminando secondo classificato nel 2022 e 2023 – sottolinea l’ex ct –. Sarà il grande favorito, ma a dargli filo da torcere ci saranno Roglič, Evenepoel, forse Vingegaard, che faranno di tutto per vincere questo Tour. Ovviamente tiferemo anche per l’Italia, con Giulio Ciccone, che l’anno scorso ha conquistato la maglia a pois. Personalmente, commentare una gara come il Tour sulle mie strade, i territori sui quali ho visto passare la mia vita, sarà molto emozionante. Dopo il Giro (quest’anno con la tappa Riccione-Cento che ha toccato le zone colpite dall’alluvione) ed ora il Tour de France stiamo mostrando “un grande spot” per il nostro sport, che darà sicuramente “linfa” al nostro impegno per avvicinare le giovani generazioni alle attività sportive".