Con oltre 700 iscritti e un calendario ricchissimo di eventi, la sezione Anpi di Carpi è tra le più numerose e attive di tutto il panorama italiano. Nella provincia di Modena le sedi dell’Anpi sono ben 40: sorte nell’immediato dopoguerra come associazioni reducistiche, operano in modo capillare sul territorio allo scopo di favorire ricerca storica, memoria attiva e promuovere eventi legati alla Resistenza. Come da tradizione, anche quest’anno le Anpi si sono attivate per la Giornata della Memoria. "Ogni anno – spiega Lucio Ferrari, presidente della sezione Anpi di Carpi – in occasione della domenica più vicina al 27 gennaio, organizziamo il pranzo della Memoria. Quest’anno, in collaborazione con il comitato PacificAzioni, abbiamo realizzato il pranzo della Memoria e della Pace dove, davanti a 200 persone, sono state presentate proposte e iniziative a tema". "Domenica 11 febbraio – prosegue il presidente – abbiamo organizzato un altro pranzo in occasione del 79° anniversario della battaglia di Budrione, durante il quale è stato presentato il libro ‘I treni della felicità’ che parla di quei viaggi che, nell’immediato dopoguerra, portarono a Carpi circa 2.500 bambini provenienti da Roma e Napoli. Si trattava di ragazzini che provenivano da situazioni di profondo disagio, talvolta denutriti e vennero ospitati da famiglie carpigiane per circa sei mesi: in particolare, furono straordinariamente attive in quest’esperienza di solidarietà le famiglie contadine delle frazioni".
Da qui al 25 aprile, che è da sempre la data più importante per il calendario di tutte le Anpi d’Italia, gli eventi promossi dalla sezione di Carpi sono innumerevoli. "Abbiamo in programma – illustra Ferrari – un pranzo al Circolo Arci Arcobaleno di Santa Croce, dove sarà presentato un libro che si intitola ‘La sottrazione di Bruno’, scritto da Federico Boccaletti in memoria del suocero Bruno Ligabue, partigiano molto noto a in città. La parola ’sottrazione’ vuole rappresentare gli anni che furono rubati da guerra e prigionia a tanti giovani carpigiani, compreso Bruno Ligabue". Il 20 febbraio, ancora, è prevista una conferenza sul colonialismo italiano in Libia, rivolta principalmente agli insegnanti di Storia e Filosofia delle scuole medie e superiori di Carpi in preparazione della mostra ‘Tripoli bel suol d’amore’, che si terrà dal 5 al 18 marzo nella saletta della Fondazione Cassa di Risparmio in corso Cabassi. "Prossimamente – continua Ferrari – abbiamo in programma un pranzo al circolo Bruno Mori di San Marino, al termine del quale ricorderemo la strage di Monchio, Susano, Costrignano e Savoniero, dove persero la vita 136 civili uccisi dai nazisti". Proseguendo nel calendario di aprile, insieme alla Cgil, è in programma il 17 aprile un’iniziativa per ricordare gli scioperi del 1944 alla Magneti Marelli e alla Manifattura Tabacchi di Carpi. "Tra gli eventi rilevanti che commemoriamo il 17 aprile – chiarisce il presidente – ci sono anche lo sciopero delle mondine che rivendicavano aumenti salariali e altri momenti importanti come quando, sempre nel 1944, i contadini manomisero le trebbiatrici per evitare la mietitura e impedire che i tedeschi portassero il grano in Germania: un momento memorabile, durante il quale Resistenza e lotta sociale si intersecarono". Il 21 aprile, inoltre, è prevista la Pedalata della Memoria: 35 chilometri sulle tracce della Resistenza carpigiana per toccare i cippi della Brigata Dimes a Budrione e Migliarina. "Abbiamo inserito su ogni cippo dei Qr code – afferma il presidente – attraverso i quali chiunque può conoscere le storie dei partigiani caduti durante la guerra". Per il 25 aprile, ancora, Anpi e Fondazione Fossoli hanno organizzato un trekking in centro storico con giochi a tema per favorire la partecipazione dei giovani, anche se l’evento più significativo, dopo le consuete celebrazioni promosse in collaborazione con il Comune, sarà il grande pranzo della Liberazione previsto al Circolo Guerzoni. "Promuovere la memoria attiva – le parole di Ferrari – è fondamentale: tornando alla storia dei treni della felicità, tanti bambini poveri vennero a Carpi grazie a un’iniziativa che partì dal Partito Comunista, ma raccolse immediatamente il consenso di parrocchie, socialisti e democristiani. Nonostante fossero tempi difficili e le differenze ideologiche sembrassero insormontabili, tante persone diverse furono legate insieme da un unico valore: la solidarietà". "Si tratta di una grande lezione anche per il presente – conclude il presidente – perché, se partissimo dai problemi reali, dal benessere delle persone o dal loro disagio, potremmo trovare una grande unità tra il popolo italiano, nonostante i diversi pareri ideologici che troppo spesso ci dividono".