Per ogni intervento nella propria abitazione (e non solo) che riguardi la sicurezza, è sempre importante rivolgersi a figure specializzate nel settore. In molti casi grazie a queste si riesce a compiere la scelta ideale, o addirittura ad avere un prodotto personalizzato. Un discorso piuttosto ampio, che si può applicare per ogni elemento di un immobile, porte comprese. Come detto quest’ultime, nella tipologia di porte blindate o rinforzate, rientrano nella casistica per richiedere il Bonus Sicurezza. Eppure, alcune distinzioni si rendono necessarie tra i vari tipi di porte blindate disponibili sul mercato. La classificazione attualmente in vigore riconosce in particolare sei classi differenti in base al tipo di effrazione cui esse resistono. La classe 1 è la più “debole”, destinata contrastare un’effrazione basata sulla sola forza fisica, mentre la classe 2 resiste anche ad un certo tipo di attrezzatura, come nel caso di tenaglie o cacciaviti. Con la 3 e 4, la qualità del materiale si alza, tanto da essere scelto sia per immobili con all’interno beni di grande valore (nel primo caso), sia per abitazioni unifamiliari in zone a basso traffico (nel secondo caso), resistendo ad attrezzi più specifici che vanno dal piede di porco al trapano. Con la classe 5, invece, si esce un po’ dalle abitazioni: questo è il tipo di porta che resiste anche ai tentativi di scasso delle bande organizzate, dunque utilizzato soprattutto per banche, gioiellerie o ambasciate. La classe 6, in ultimo, è quella propria di un caveau, o di quelle strutture a rischio per l’uso di materiale esplosivo.
Eventi e fierePorte blindate, per una casa si arriva anche alla classe 4