Il castagno debutta a Macfrut. A rappresentarlo saranno nove aziende in rappresentanza dell’intera filiera, dalla produzione e difesa fitosanitaria, sino alla raccolta, il confezionamento e l’immissione del prodotto (fresco e trasformato) nel mercato. L’iniziativa nasce dal CSDC (Centro di Studio e Documentazione sul Castagno) di Marradi, insieme al lavoro di squadra di Elvio Bellini e Luciano Trentini, quest’ultimo coordinatore delle aree dinamiche in fiera.
Apprezzato dai consumatori grazie alle peculiari caratteristiche e alla sua versatilità, il castagno si presta a essere commercializzato e consumato come prodotto fresco nel classico periodo autunnale e invernale, da ottobre a febbraio, ma non solo. Non ha stagioni e una volta trasformato può essere consumato tutto l’anno: dalle castagne secche bianche intere alle farine, dai marrons glacés alle creme di castagne e di marroni, e non mancano pasta e biscotti. Dal punto di vista salutistico assume una particolare importanza perché è un frutto che non contiene glutine, quindi molto adatto a coloro che soffrono di celiachia.
Secondo i dati Fao, nel mondo si producono oltre 2.300.000 tonnellate di castagne e marroni, di cui in Europa poco più di 220.000 tonnellate, pari a circa il 10 %. In Italia nel 2022, secondo i dati Istat, la produzione di castagne e marroni è stata di circa 57.000 tonnellate raccolte su una superficie superiore ai 36.000 ettari. I castagneti produttivi si collocano fra le specie frutticole più importanti dopo nocciole (84.000 ettari), arance (83.000 ettari), pesche e nettarine (66.000 ettari), mandorle (53.000 ettari) e uva da tavola (45.000 ettari). La Campania è la prima regione per superficie produttiva, con un peso sul totale nazionale del 44% e un aumento, rispetto al 2016, del 60%. Seguono la Calabria con il 20%, il Lazio con il 12%, la Toscana con il 9% e l’Emilia Romagna con il 7% (fonte Istat, 2021).
Castagne e marroni arrivano sulle tavole del 27% delle famiglie italiane, che consumano una quantità pari a circa 2,3 kg di prodotto fresco, per una spesa complessiva di poco superiore agli 11 euro. Numeri che attestano ancora un basso indice di penetrazione e aprono ampi spazi di mercato. Il Centro di Studio e Documentazione sul Castagno, inoltre, in collaborazione con l’Accademia dei Georgofili di Firenze, si è fatto promotore dell’iniziativa che mira a proporre il Castagno europeo (Castanea sativa Miller) come Patrimonio UNESCO dell’Umanità.
Il castagno a Macfrut sarà presente anche nell’area del campo prova (padiglione A1), dedicata al settore frutticolo grazie alla presenza degli operatori del settore vivaistico. A corredare l’area anche una serie di incontri e convegni alla presenza di esperti e produttori, per conoscere tutte le novità del comparto.