Venerdì 17 Gennaio 2025
ALICE PAVAROTTI
Eventi e fiere

Il boom dei prodotti Mdd. Fatturato in costante aumento: "Più ricerca e sostenibilità per continuare a crescere"

Il presidente Lusetti illustra le prospettive di un settore con numeri sempre migliori "Abbiamo ancora un gap con Paesi come Francia e Germania, ma lo stiamo colmando".

Il presidente Lusetti illustra le prospettive di un settore con numeri sempre migliori "Abbiamo ancora un gap con Paesi come Francia e Germania, ma lo stiamo colmando".

Il presidente Lusetti illustra le prospettive di un settore con numeri sempre migliori "Abbiamo ancora un gap con Paesi come Francia e Germania, ma lo stiamo colmando".

Un prodotto venduto su tre è a Marca del Distributore: il trend di crescita della ventunesima edizione di Marca si pone in continuità con quello dei prodotti a marchio del distributore (mdd), che rappresentano oggi quasi il 32% di quelli acquistati dagli italiani, generando così, nel 2024, un fatturato di 26 miliardi di euro, in aumento del +2,4% sul 2023 e del +35,4% rispetto al 2019. I prodotti Mdd si confermano inoltre un’alternativa conveniente per i consumatori: dal 2020 ad oggi hanno consentito un risparmio complessivo di 20 miliardi di euro, pari a circa 150 euro all’anno per famiglia, garantendo al contempo elevati standard di qualità e sicurezza alimentare grazie a rigorosi controlli. Secondo il rapporto "Il ruolo guida della Distribuzione Moderna e della Marca del Distributore per la transizione sostenibile della filiera agroalimentare" a cura di Teha (The European House - Ambrosetti), presentato durante l’incontro di apertura di Marca by BolognaFiere 2025, l’Italia sta progressivamente riducendo la distanza con la media europea, che oggi è pari al 35,8% di prodotti Mdd sul totale e in aumento dello 0,5% nell’ultimo anno.

"Su questo – commenta Mauro Lusetti, presidente Adm (Associazione Distribuzione Moderna) – c’è un importante margine di ulteriore crescita. Abbiamo un differenziale di quota di 10-15 punti con paesi come Francia, Germania e Inghilterra, ma il gap si sta riducendo. I numeri nazionali – prosegue – sono invece di grande portata: per dare una dimensione, se il fatturato totale di mdd fosse prodotto da un’unica impresa, sarebbe la quarta industria a livello nazionale, dietro colossi come Enel, Eni e Stellantis. Anche se, non sono solo i numeri che ci interessano".

Priorità principale di Adm è infatti la sostenibilità ambientale, economica e sociale: "É un tema che va perseguito nell’interesse dei consumatori e del pianeta. La Mdd da tempo ha avviato questo percorso nella scelta delle materie prime, negli aspetti logistici, nel packaging e nell’uso di fonti rinnovabili. La sfida maggiore è evitare che sia al consumatore a doversi fare carico del costo della sostenibilità, una lotta costante che si deve giocare su ricerca, innovazione tecnologica e lotta allo spreco" afferma Lusetti.

La ricerca di Teha conferma che il settore della Distribuzione Moderna ha ridotto le emissioni di gas serra del 30% per ogni euro di fatturato generato negli ultimi dieci anni, e che i prodotti a Marca del Distributore intercettino le preferenze dei consumatori italiani in materia di sostenibilità; oltre l’80% dei consumi alimentari passa dalla Distribuzione Moderna e il 70% dei consumatori sarebbe disposto a spendere fino al 20% in più per prodotti sostenibili, con una maggiore sensibilità tra la Generazione Z rispetto ai Baby Boomers.

Insieme al piano economico e ambientale, vi è anche quello sociale: "Ragionando in termini di filiera allargata siamo oltre 3 milioni di dipendenti, quasi tutti a part time con grande presenza di personale femminile. Nella stragrande maggioranza dei casi utilizziamo contratti di primaria importanza, sottoscritti dalle principali organizzazioni del mondo del lavoro. Abbiamo quindi un’attenzione particolare ai diritti delle persone", dichiara Lusetti.

La ricerca Teha rileva infatti elevati tassi di occupazione giovanile (20%), femminile (65%) e a tempo indeterminato (89%).