Mercoledì 16 Ottobre 2024

Geografia della sicurezza nel nostro Paese Le metropoli indossano la "maglia nera"

Dati / Circa il 30% delle denunce del 2023 è stato raccolto nei 14 capoluoghi principali Milano, Roma e Firenze davanti a tutte le città

Milano insieme a Roma ha raccolto il numero maggiore di denunce nel 2023

La sicurezza prima di tutto. Niente di più vero e al giorno d’oggi esistono davvero innumerevoli modi per tutelarsi, sotto ogni punto di vista. Accanto a questo, però, è altrettanto importante abitare e vivere in un posto sicuro. Ma chi può dirci se la nostra casa si trova in un posto “sicuro”, se le nostre attività quotidiane si svolgono in un territorio tranquillo oppure il contrario? Un’indicazione piuttosto affidabile, in questo senso, arriva dal solito Indice della criminalità del Sole 24 Ore che in base al numero di denunce ogni 100mila abitanti stabilisce una classifica di quelle che sono le province italiane più sicure e, ovviamente, quelle meno. Tutto ruota attorno a un fatto conclamato: nel 2023 circa il 30% delle denunce proveniva dai capoluoghi delle 14 città metropolitane. Andando ancora più nello specifico, il 15% del totale è stato rilevato nei municipi di Milano e Roma (poi al terzo posto c’è Firenze). Insomma statistiche importanti ma che non devono terrorizzare perché vanno adeguatamente rapportate al numero di abitanti delle aree metropolitane (tra Roma e Milano vive circa il 13% della popolazione) oppure l’enorme flusso turistico che le grandi e meravigliose città del nostro Paese si trovano a sostenere. C’è poi l’altra faccia della medaglia, ovvero tutte quelle città che – esattamente in controtendenza rispetto alle grandi aree metropolitane – hanno un numero basso di denunce e che quindi possiamo considerare tra le più “sicure d’Italia”. È ad esempio il caso delle province di Oristano, Potenza e Treviso che si trovano in fondo alla classifica.