Domenica 22 Dicembre 2024
MARINA SANTIN
Energia

Eolico e solare. L’elettricità è più verde

Il 2023 segna un record per le rinnovabili in Italia, con 5,7 GW installati. L'espansione richiede sviluppo delle reti per la transizione energetica e la decarbonizzazione entro il 2050.

Il 2023 segna un record per le rinnovabili in Italia, con 5,7 GW installati. L'espansione richiede sviluppo delle reti per la transizione energetica e la decarbonizzazione entro il 2050.

Il 2023 segna un record per le rinnovabili in Italia, con 5,7 GW installati. L'espansione richiede sviluppo delle reti per la transizione energetica e la decarbonizzazione entro il 2050.

Il 2023 è stato un anno record per le fonti rinnovabili, in particolare per l’eolico e il solare. Secondo i dati Terna sono stati installati, solo in Italia, 5,7 GW di nuova energia verde, con un aumento del 90% rispetto al 2022. Questa espansione delle rinnovabili (che dovrà triplicarsi perchè si possano raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione fissati al 2050), unita all’aumento dell’elettrificazione dei consumi, richiede un importante sviluppo delle reti di distribuzione, l’elemento più rilevante nella transizione energetica.

Sebbene la rete italiana sia fra le più all’avanguardia – grazie anche al Gruppo Enel e al suo approccio strategico basato su innovazione e continuo potenziamento – tutte le reti, anche a livello europeo, devono evolvere tecnologicamente. In primis, per incrementare l’hosting capacity, la capacità di accogliere nuova energia, non solo dagli impianti rinnovabili utility scale, ma anche da circa 1,7 milioni di prosumer (che sono allo stesso tempo produttori e consumatori di energia) sul territorio italiano. Questi impianti aumenteranno sempre più e nel 2026 saranno 2,8 milioni per una potenza di 58 GW. Solo in Italia, Enel prevede di collegare alle proprie reti circa 4 milioni di impianti di generazione distribuita al 2030.

In Europa, nei prossimi anni le reti dovranno anche sostenere l’elettrificazione dei consumi – entro il 2030 si stimano oltre 50 milioni di veicoli elettrici in circolazione e 60 milioni di pompe di calore aggiuntive – e supportare l’integrazione di 700-800 GW di nuova capacità rinnovabile non programmabile, di cui il 70% distribuita. Inoltre, a causa dell’aumento delle temperature e degli eventi metereologici estremi, le reti dovranno essere più resilienti. Questo richiede un forte investimento nella salvaguardia delle infrastrutture, rendendole più flessibili e facili da ripristinare.

Grazie a un capitale investito in maniera efficace che ha abilitato alti tassi di innovazione, efficienza e sviluppo infrastrutturale, la rete italiana è prima per efficacia degli investimenti, tasso di penetrazione e funzionalità degli smart meter e per economicità degli oneri di rete; e seconda per la performance relativa alle perdite di rete e per crescita dell’elettricità distribuita. Lo studio ’Il ruolo della distribuzione elettrica per una transizione energetica sicura’, realizzato da The European House - Ambrosetti in collaborazione con Enel, evidenzia però, la necessità di investimenti per circa 6 miliardi di euro all’anno nella rete di distribuzione che, parallelamente, porteranno ogni anno 13 miliardi di euro di valore aggiunto per il Sistema Italia (circa lo 0,7% del PIL nazionale) e oltre 170.000 nuovi posti di lavoro e 12 miliardi di euro di redditi per le famiglie.

A confermarlo, anche il report dell’Agenzia Internazionale dell’Energia ’Electricity Grids and secure energy transition’. Per centrare gli obiettivi dell’Unione Europea in tema di decarbonizzazione si deve accelerare sugli investimenti annuali nelle reti a livello globale, portandoli a 600 miliardi di dollari entro il 2030. Così facendo, nel 2040 si avranno 80 milioni di chilometri tra nuova rete elettrica e ammodernamento di quella esistente, capaci di garantire la sicurezza energetica in armonia con l’ambiente.