Dopo il caro vita, in testa con il 46%, la seconda più importante fonte di preoccupazione per gli italiani è rappresentata dai cambiamenti climatici che, con una quota del 42%, supera anche il problema della disoccupazione (39%). A evidenziare quanto sia sentito il tema clima dagli italiani, oltre due terzi, è la settima edizione dell’indagine annuale proprio sul clima della Banca europea per gli investimenti (Bei). Dal 2018 e con il contributo di oltre 24 000 intervistati, l’indagine fornisce approfondimenti sulle opinioni delle persone che vivono nell’Unione europea e negli Stati Uniti riguardo ai cambiamenti climatici.
Quest’anno BVA Xsight ha condotto per la BEI l’indagine online (da computer, tablet o cellulare) dal 6 al 23 agosto 2024 intervistando persone nei 27 Paesi dell’Unione europea e negli Usa. Secondo l’indagine quindi otto italiani su dieci riconoscono la necessità di adattare il proprio stile di vita agli effetti dei cambiamenti climatici. Gli intervistati italiani considerano come detto questa la seconda sfida più importante per il Paese dopo la lotta all’inflazione. Inoltre, molti ritengono che investire subito in interventi mirati a favorire l’adattamento climatico contribuirà ad evitare costi maggiori in futuro.
In particolare il 97% degli intervistati italiani ritiene importante che il Paese si adatti ai cambiamenti climatici, e per il 67% di loro è una priorità. Il 91% inoltre concorda sulla necessità di affrontare subito questa spesa per evitare costi maggiori in futuro. Nel 2024, del resto, l’Italia ha affrontato molteplici eventi meteorologici rilevanti, tra cui intense ondate di calore e gravi siccità che hanno colpito in particolare le regioni meridionali, come la Sicilia e la Sardegna. Inoltre, Piemonte, Emilia-Romagna e Marche sono stati colpite da nubifragi e piogge intense, che hanno causato evacuazioni e costretto le autorità a dichiarare lo stato di emergenza.
Con l’aumento della frequenza e della gravità delle catastrofi naturali, il costo economico dei cambiamenti climatici continua a crescere, e gli scienziati avvertono che questi disastri diventeranno sempre più onerosi da affrontare. Una relazione dell’Agenzia europea dell’ambiente evidenzia che l’Europa è oggi il continente con il ritmo di riscaldamento climatico più rapido al mondo, e le previsioni indicano che l’aumento delle temperature globali porterà a un’intensificazione degli eventi meteorologici. Questa spirale impone sfide importanti per le infrastrutture e mette a rischio la stabilità dell’approvvigionamento idrico e alimentare globale, sottolineando l’urgente necessità di strategie globali di adattamento ai cambiamenti climatici.
La preoccupazione di chi dovrebbe beneficiare degli aiuti all’adattamento inoltre supera le priorità nazionali. La maggior parte degli italiani (59%) riconosce infatti la necessità di sostenere gli sforzi di adattamento globale e ritiene che l’Italia debba fare di più per aiutare i Paesi in via di sviluppo più vulnerabili ad adattarsi ai crescenti impatti dei cambiamenti climatici. "La devastazione causata dagli eventi meteorologici estremi è ormai una realtà concreta per l’Italia, e la maggioranza degli italiani riconosce l’urgenza di investire in misure di adattamento ai cambiamenti climatici.
In Sicilia, per esempio, una siccità senza precedenti ha messo milioni di persone in difficoltà per la scarsità d’acqua", spiega Gelsomina Vigliotti, vicepresidente della Bei. La Banca europea per gli investimenti, aggiunge Vigliotti "sostiene con determinazione l’Italia, finanziando progetti che non solo proteggono le comunità, ma creano posti di lavoro e rafforzano le economie locali. Investendo oggi in strategie di adattamento climatico e offrendo servizi di consulenza gratuita alle amministrazioni pubbliche, possiamo costruire un futuro più resiliente e prospero per il Paese".