Martedì 5 Novembre 2024

Macchine agricole in ’rosso’. Prezzi in salita e redditi in calo. Settore in ’carenza d’ossigeno’

Pesano l’incremento dei listini e le difficoltà di accesso al credito, attesa per nuovi incentivi. FederUnacoma: "Serve una rapida messa a punto dei sistemi di assegnazione dei fondi".

Macchine agricole in ’rosso’. Prezzi in salita e redditi in calo. Settore in ’carenza d’ossigeno’

Pesano l’incremento dei listini e le difficoltà di accesso al credito, attesa per nuovi incentivi. FederUnacoma: "Serve una rapida messa a punto dei sistemi di assegnazione dei fondi".

Macchine agricole, ancora in rosso il mercato Italia L’incremento dei prezzi dei listini, il calo dei redditi agricoli, le difficoltà di accesso al credito, ma anche l’attesa di nuovi incentivi, frenano il mercato italiano delle macchine agricole anche nel consuntivo di settembre, confermando così il trend emerso nei mesi precedenti. I dati relativi alle immatricolazioni dei mezzi agricoli nel periodo compreso tra gennaio e settembre, elaborati da FederUnacoma sulla base delle registrazioni fornite dal Ministero dei Trasporti, indicano infatti una contrazione per tutte le tipologie di macchinari. Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, le trattrici calano del 15,6%, fermandosi nei nove mesi del 2024 a 11.851 unità immatricolate. Segno meno anche per le mietitrebbiatrici, che lasciano sul terreno il 31,9%, in ragione di 246 macchine vendute, mentre nel caso delle trattrici con pianale di carico (i transporter) sono 405 le immatricolazioni in meno da gennaio a settembre con una flessione pari al 18,7%. Del 18% arretrano anche i sollevatori telescopici (751 le unità vendute); una tipologia di macchina che negli anni passati aveva registrato numeri importanti, andando talvolta in controtendenza rispetto all’andamento del mercato. Decisamente più contenuto il passivo dei rimorchi (6.034 unità), che limitano le perdite al 2,8%.

Per le trattrici segno meno per tutte le principali regioni italiane. Esaminando infatti i dati delle trattrici relativi alle singole Regioni, si notano cali superiori alla media nazionale in Emilia Romagna (-23,3% il dato regionale a fronte del 15,6% nazionale), Lazio (- 20,2%), Sicilia (-18,2%), Veneto (-17,2%), mentre flessioni meno pronunciate rispetto alla media nazionale si riscontrano in Lombardia (-9,8%) e in Puglia (-3,2%).

A frenare il mercato, nei nove mesi dell’anno, non è soltanto una fase congiunturale particolarmente complessa, ma è anche il rallentamento nell’erogazione degli incentivi pubblici per l’acquisto di macchinari di ultima generazione. E’ auspicio condiviso da tutti i costruttori di macchione agricole che tali agevolazioni entrino velocemente a regime (Pnrr, Fondo Innovazione, Decreto 5.0) e che eventuali nuovi strumenti di incentivazione pubblica diventino presto operativi. "La notizia di incentivi imminenti – ricorda la Federazione dei costruttori di macchine agricole FederUnacoma – produce sempre una frenata negli acquisti, giacché gli imprenditori sospendono gli investimenti in attesa di condizioni più favorevoli. A fronte di questo – prosegue la Federazione – è necessario che alla notizia di nuovi incentivi faccia seguito una rapida messa a punto dei sistemi di assegnazione dei fondi, proprio per evitare effetti distorsivi su quello che sarebbe il normale andamento del mercato".

In particolare, la flessione del settore primario si è combinata con il progressivo declino degli incentivi 4.0, molto utilizzati dagli operatori, e con il ritardo nella messa a punto del Pnrr (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza). Il Piano Nazionale per la Transizione al 4.0, lanciato nel 2021, è ancora attivo ma in fase conclusiva e con condizioni di finanziamento meno favorevoli. Attualmente, le imprese che acquistano beni strumentali 4.0 possono beneficiare del credito d’imposta per il 20% del costo degli investimenti fino a 2,5 milioni di euro, mentre le percentuali di “sconto” scendono al 10 e al 5% per gli investimenti di importo superiore.

Ancora in itinere è la questione riguardante la nuova misura per il 5.0, riferita in particolare al risparmio energetico, che richiede decreti attuativi molto specifici per la meccanica agricola. Il comparto agromeccanico presenta infatti caratteristiche del tutto proprie e richiede quindi criteri di valutazione specifici, anche molto diversi da quelli in uso in altri settori industriali.

Gli strumenti di incentivazione pubblica rivestono un’importanza strategica anche rispetto alla modernizzazione ed a un parziale rinnovamento del parco macchine, che richiederebbero invece un piano pluriennale dedicato.