Uno dei temi emergenti, nel campo della meccanica agricola, è quello dell’istruzione e della formazione professionale. Le macchine oggi prodotte hanno un livello tecnologico molto avanzato, soprattutto per quanto riguarda la programmazione e gestione dei dispositivi digitali, sempre più sofisticati. A fronte di questo, il sistema della formazione non presenta un’offerta adeguata, e sempre più evidente è il paradosso che vede mezzi meccanici altamente performanti utilizzati solo al 5 o al 10% delle loro potenzialità.
Negli istituiti tecnici agrari non esiste al momento un insegnamento di meccanica agricola, e anche negli ordimenti universitari sono pochi i percorsi e i Master specializzati nei sistemi digitali applicati all’agromeccanica. Di questi temi si parla nell’ambito di Eima International, che ospita nell’edizione 2024 ben 11 Università, nell’area denominata Eima Campus, coordinata dall’Associazione italiana di ingegneria agraria Aiia.
Nell’ambito de Eima Campus si svolgono lezioni e conferenze sulle nuove tendenze della meccanica agricola e si tengono incontri proprio sulle strategie anche pubbliche per accrescere le competenze dei professionisti che già lavorano nell’agromeccanica, e più ancora dei giovani che si accostano al settore cercando opportunità di lavoro. Un progetto europeo viene presentato nell’ambito di Eima 2024 ed ha per obiettivo proprio la formazione di nuovi tecnici per i sistemi digitali: è l’Agri Digital Growth. I sistemi di conduzione dell’impresa agricola – questo il presupposto su cui si basa il progetto – sono sempre più digitali dovendo questa gestire una mole molto consistente di dati agronomici, meteorologici energetici e relativi al funzionamento dei mezzi meccanici stessi. Questi richiedono professionalità specifiche che si possono acquisire in parte intervenendo a livello scolastico, universitario e post universitario. Ma fondamentali restano i percorsi di formazione specifici, che coinvolgono operatori che già lavorano nella meccanica agricola, e che possano essere messi a punto “sul campo” in funzione delle necessità che emergono con il progredire delle tecnologie. In questa prospettiva risultano molto importanti progetti come quello che viene presentato, e che mette insieme le competenze e le sensibilità di enti come il crea e la stessa FederUnacoma, e che si sviluppano su scala europea. Ad Agri Digital Growth, partecipano un totale di 11 partner, tra cui le Università di Maribor, di Zagabria e di Budapest con istituti specializzati in viticoltura, collaborano centri di ricerca quali lo Josephinum e il Linz Center of Mechatronics. E ancora Plan4All, associazione di punta del settore delle tecnologie satellitari applicate in agricoltura, basata in Repubblica Ceca, l’Arssa, agenzia di sviluppo della regione polacca del BielskoBiała, l’Eit Digital, parte dell’Istituto Europeo di Tecnologia e la Fondazione Fenice di Padova, che ha funzione di raccordo tra il progetto e le politiche regionali di formazione.
Eima International è la sede ideale per presentare Agri Digital Growth, giacché questa esposizione si colloca all’avanguardia nelle tecnologie digitali per l’agricoltura, e prevede come noto un Salone specificamente dedicato al digitale e l’area dimostrativa Real per i prototipi più avanzati. Al di là del campo specificamente digitale, il settore della meccanica agricola registra un fabbisogno di nuove competenze professionali anche in altri ambiti dell’attività aziendale. Le tecniche di marketing, così come la gestione d’impresa, l’approccio ai mercati esteri, l’adeguamento alle normative e la comunicazione richiedono anch’esse un aggiornamento costante e una formazione continua ad ogni livello. Per questa ragione FederUnacoma ha costituito una struttura specifica, l’Accademia di Alta Formazione per l’Industria AFI (che al proprio interno comprende la Trade Fair Management School specializzata nella formazione per gli eventi fieristici) con l’obiettivo di rispondere al bisogno di nuove competenze che emerge in seno alle aziende non soltanto della meccanica agricola ma anche di settori industriali affini. Lo squilibrio fra le professionalità presenti attualmente nelle aziende e quelle che sarebbero invece richieste – ricorda FederUnacoma – è sempre più accentuato, e indagini sul campo come quelle realizzate da Unioncamere evidenziano come già nell’anno in corso il 74% delle imprese italiane dell’industria e dei servizi abbia previsto di dover investire per l’aggiornamento del personale interno. L’Accademia FederUnacoma avrà un’ampia rosa di corsi e seminari, con un sistema di riconoscimenti formali e di partnership anche con Regioni e Università che consentirà di certificare le competenze acquisite. Il progetto Afi che andrà a regime a partire dal gennaio 2025 parte da un’analisi delle necessità effettive delle imprese, e per questo prevede una lunga preparazione con analisi e think tank dedicati.